giovedì 27 gennaio 2011

Walter Molino (1915-1997)

Impossibile riassumere in poche righe uno degli autori italiani ancor oggi più ricordato, grazie soprattutto alle copertine (qui accanto il disegno per una del 1958, sempre drammaticamente attuale...) per La Domenica del Corriere, periodico continuamente protagonista da mostre che ne perpetuano il ricordo dopo la chiusura nel 1989 (compreso il bel testo Corrierino, Corrierona su Google Libri).

Ci affidiamo per brevità alle voci di Wikipedia e Fondazione Fossati, un paio di blog italiani, più un profilo dell’esperto Gianni Brunoro su Fumetto, ma anche l’olandese Lambiek e un blog francese.

Sue opere si trovano qua e per il web, con particolarità sul calcio e Grand Hôtel (di cui disegnò la testata nel 1946, tenendo a battesimo i fotoromanzi) nel sito del milanese Liceo Berchet, oltre ad altri appassionati della Domenica che condividono i loro tesori. Non manca un’intervista di Vincenzo Mollica del 1983, anche se ci piacerebbe rivedere la chiaccherata con Giampiero Mughini, Isa Barzizza e un giovane Fabio Fazio nella puntata d’esordio di Mai dire mai, addì 1989...

Dotato di “un talento scandaloso” (Indro Montanelli dixit) e capace di “trasformare la realtà in poesia, rispettandola” (Marcello Marchesi), il Nostro ha lasciato un segno indelebile che, come ha scritto Oreste del Buono, ha raccontato “fatti e misfatti, di povera gente o somme autorità, colte in momenti significativi, senza adulazione, ma senza neppure denigrazione, con affettuosa comprensione e leale pietà”. Di questi tempi, un esempio ancor più prezioso.

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