giovedì 31 marzo 2011

Anna Castagnoli (1971)

Autrice e illustratrice di libri per bambini pubblicati in Italia, Francia e Spagna (è nata a Versailles, ha vissuto negli Stati Uniti e oggi risiede a Barcellona), ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui una selezione alla spagnola Ilustrarte 2009 (tra cui l'immagine a lato) e lo stesso anno alla bolognese Grammatica delle figure in omaggio a Gianni Rodari.

Oltre al sito ufficiale, dal 2008 cura un ottimo blog di informazioni e consigli sull'illustrazione, inoltre collabora con riviste come la francese La joie par les livres e l'italiana Hamelin, arrivando nel 2010 a esordire nella narrativa con il libro Super 8 per Topipittori.

Da sabato 2 aprile è protagonista di una personale al Festival dell’Illustrazione di Pavia, ma in Rete si trovano da tempo una sua intervista “in 5 domande” e una televisiva in francese, oltre a uno dei suoi numerosi corsi.

Il suo stile è emozionante ed evocativo, ma come sempre ogni definizione è riduttiva: il nostro invito non può che essere quello di scoprire e approfondire di persona la sua arte.

martedì 29 marzo 2011

Umberto Brunelleschi (1879-1949)

Raffinatissimo pittore e illustratore, cartellonista e caricaturista (sotto pseudonimi come Aroun-al-Raxid e Aron-al-Rascid), costumista e scenografo (qui accanto una sua maquette), attivo collaboratore di riviste di moda e belle arti come il Journal des Dames et Des Modes e la Gazette du Bon Ton, nonché fondatore e direttore artistico della breve ma significativa La Guirlande d'art et de la litterature nel 1919-20.

Ideatore di costumi per locali come il Folies Bergère e il Casino de Paris (nonché celebrità come Joséphine Baker), raggiunge anche luoghi d’eccellenza come il Teatro alla Scala di Milano e il Maggio Musicale Fiorentino, con i saloni parigini e la Biennale di Venezia che si contendono esposizioni di suoi originali realizzati per preziosissime edizioni di fiabe e capolavori della letteratura di ogni tempo.


Su Internet ci sono un paio di voci enciclopediche su Wikipedia (in francese e inglese) e Fashion Model Directory, ma soprattutto si rintracciano agevolmente sue opere (anche piccanti) che davvero mozzano il fiato, perfino accompagnate dalla musica di Brahms...


Chi vuol approfondire la goduria visiva può cercare la monografia su “illustrazione, moda e teatro” di Cristina Nuzzi edita da Franco Maria Ricci nel 1979 e il catalogo per una mostra di dieci anni dopo curata a Parma da Giuliano Ercoli, che ha poi raccolto le sue memorie Da Montemurlo a Parigi per Media Edizioni nel 1990 e un’antologia trilingue di sue illustrazioni “galanti” (dal 1930 alla scomparsa) per Glittering Images nel 1992. Eppure resta ancora molto da esplorare...

sabato 26 marzo 2011

Maria Pezzi (1908-2006)

Raffinata giornalista e illustratrice, di moda ma non solo. Dopo una breve esperienza di recitazione, incoraggiata dal grande grafico pubblicitario Federico Seneca (ideatore tra l’altro degli ancora in auge “Perugina”), studia pittura e disegno finché, conosciuto nel 1937 a Parigi il l’italo-francese René Gruau, si convince a fare del disegno di moda la sua professione.

Corrispondente da Parigi per L'Europeo, quando la moda italiana si svincola da quella francese (a Firenze nel 1951) accompagna i servizi dell'amica Elisa Massai per l’americano Women's Wear Daily, con disegni e bozzetti che presto raccolgono l’attenzione generale.

Sue corrispondenze e disegni escono anche su La Domenica del Corriere e il Corriere d'Informazione, documentando il periodo dei “grandi nomi” come Christan Dior, Coco Chanel, Pierre Cardin, Yves Saint-Laurent. e saldando l’amicizia con giornalisti e scrittori come Camilla Cederna, Arrigo Benedetti, Giorgio Bocca, Alberto Cavallari, Gaetano Afeltra e Dino Buzzati (per il quale disegna anche costumi teatrali).

I suoi servizi settimanali con tavole a tempera sul quotidiano Il Giorno costituiscono una vera e propria storia illustrata della moda, con le apparizioni degli italiani Valentino, Mila Schön, Krizia e Missoni, mentre scritti e interviste sui settimanali Donna e Vogue documentano la storia del costume. Non a caso è la principale collaboratrice di Guido Vergani (che su di lei scrive un bel libro, di cui riportiamo qui sopra il disegno della copertina) al Dizionario della Moda curato per Baldini & Castoldi nel 1994.

Oltre alla sua voce su Wikipedia (in gran parte ripresa da un portale), sul web si trovano una bella intervista del 2000 e un ricordo personale in occasione della sua recente scomparsa.

Nel 2001 il presidente Ciampi le ha conferito il Cavalierato di Gran Croce della Repubblica Italiana: ma per chi non ha bisogno di queste certificazioni “ufficiali”, lei – che si definiva una semplice cronista, visiva oltre che di scrittura – risultava già di un livello superiore e mai... fuori moda. In tutti i sensi.

giovedì 17 marzo 2011

Hugo Pratt (1927-1995)

Il simbolo stesso dell’avventura, non soltanto italiana e non soltanto a fumetti: illustratore (ma seppur a proposito, la definizione è ampiamente riduttiva), romanziere, a volte saggista, perfino personaggio in piccoli camei al cinema, nei fumetti e di un libro, inevitabilmente intitolato Un romanzo d’avventura.

Nonostante l’evidente impossibilità di racchiudere in poche righe – anche se non a caso questo è il nostro post più lungo – alcunché della sua vita (compreso il vero nome e cognome all'anagrafe di Rimini, Ugo Prat), delle sue opere e anche dei suoi mirabolanti racconti (fanfaronate comprese) capaci di riunire l’una e le altre, ci piace festeggiare questo 150° dell’Unità d’Italia con il suo più famoso narratore per immagini, ricordato alla sua morte da un necrologio sul Corriere della Sera da parte del Ministro della Cultura dell’epoca, lo storico dell’arte Antonio Paolucci, in grado di far parlare di sé con un inedito (il chiaccherato Sandokan nel 2009, a 15 anni dalla sua scomparsa e 40 dalla realizzazione dell’opera) e da oggi fino al 21 agosto protagonista di una mostra “definitiva” alla Pinacoteca di Parigi.

Oltre alle schede multilingue di Wikipedia, dell'immancabile Lambiek e la Fondazione Fossati, valgono una visita il sito ufficiale e un ricchissimo archivio digitale, ma anche lo spazio del suo editore italiano, la voce di uBC e chicche sparse qua e là.

Non si contano nei decenni le esposizioni di sue opere, i rispettivi cataloghi, le continue ristampe e nuove edizioni delle sue storie, tanto da far perdere il conto delle iniziative anche agli appassionati.

Sul web si trovano interviste, ma anche chiaccherate e conversazioni raccolte negli anni pure in francese per documentari, più merchandising, inaugurazioni di mostre e altro ancora, compresa la consegna del Grand Prix nazionale francese per le arti grafiche dal ministro Jack Lang nel 1988, uno speciale di Rai Gulp e un’intervista in francese sulla sua creatura più celebre, il marinaio Corto Maltese.

Per chi vuol saperne (inevitabilmente) di più sulla sua produzione sterminata comprese copertine di dischi, come l’evocativa Mari del Sud di Sergio Endrigo o quelle per la rivista Sgt. Kirk come l’immagine qui sopra tra la massa di articoli e volumi specifici segnaliamo le “illazioni sull’ultimo eroe romantico” appena aggiornate da Gianni Brunoro e la bella sintesi tra fumetto e letteratura di Giovanni Marchese. Ma la bellezza delle immagini (multimediali) di Pratt è tale che ognuna di loro è una continua (ri)scoperta. Dal passato, nel presente, per il futuro: buona caccia.

mercoledì 16 marzo 2011

Erika De Pieri (1979)

Tra fumetto e illustrazione, nuove autrici italiane crescono: potrebbe un po’ sbrigativamente sintetizzarsi così la vicenda professionale della giovane trevigiana, attiva anche nel mondo della pubblicità (che per molti artisti è l’unico modo di guadagnarsi di vivere in un Paese sempre più schiavo del denaro e infastidito dalla cultura).

Con diverse collaborazioni già all’attivo per diverse case editrici (Becco Giallo, Barbera, Nicola Pesce Editore, Ribis, Lavieri) e una manciata di mostre personali e collettive, durante l’anno scolastico insegna fumetto e illustrazione nelle scuole.


Oltre alla voce insolitamente dettagliata su Wikipedia e al suo “libertario” blog ufficiale, su Internet si trovano indicazioni delle sue opere (qui sopra, il disegno per la copertina de La bambina cioccolato del 2009), oltre ad articoli e recensioni qua e , più un’intervista, e segnalazioni più approfondite.


Uno stile con alcuni punti forti e altri ancora in divenire, che sa fare tesoro di ogni nuova avventura editoriale: fare il proprio dovere è ormai divenuto rivoluzionario... ma fa ben sperare. Il che, di questi tempi, non fa mai male.

sabato 12 marzo 2011

Alessandro Simeoni (1928-2007)

Pittore e cartellonista cinematografico, autore di alcune tra le più celebri locandine italiane, dalle mani in tasca di Accattone allo sbruffone di Un americano a Roma, dall’uomo che cade nel vortice di Profondo Rosso a centinaia di B-movie spesso salvati dalle sue locandine insieme “fotografiche” ed evocative (come il Maurizio Merli qui accanto, per Italia a mano armata del 1976).

Ribattezzatosi Sandro Symeoni per far pronunciare correttamente il suo nome anche agli americani, ha contribuito in misura non insignificante al successo italiano ad esempio di Woody Allen con il suo primo film Prendi i soldi e scappa (1969), ma anche all’estetica dei primi esempi di comunicazione “integrata” attuata con l’epocale Per un pugno di dollari (1964) di Sergio Leone.

Con alle spalle una formazione accademica (e avendo tra l’altro esposto con Renato Guttuso), di lui colpisce la versatilità e l’espressività – dalla violenza dell’horror alla delicatezza di certo cinema drammatico – con scelte cromatiche sempre molto incisive, fedele all’idea che “il manifesto non deve ricalcare il film, ma darne un’idea immediata”. Negli ultimi anni si è dedicato a nuove copertine per colonne sonore di film già graziati della sua arte all’epoca della loro uscita.

In questi giorni viene celebrato a Milano da una “mini” mostra all’interno della sempre scialba Cartoomics, mentre sul web si trovano diverse sue opere, soprattutto per i cosiddetti film “di genere” qua e , ma nonostante sporadiche esposizioni, non esiste ancora una monografia a lui dedicata: bisogna “accontentarsi” della monumentale raccolta in tre volumi (si parla da anni di un quarto...) Platea in piedi di Baroni Maurizio per l’editore Bolelli, di fatto l’unico testo italiano di una certa serietà sull’argomento. In attesa di prossime riscoperte, sempre benemerite anche quando largamente tardive.

giovedì 10 marzo 2011

Barbara Canepa (1969)

Disegnatrice e colorista, ma anche sceneggiatrice e operatrice editoriale, ha diviso molte produzioni con il compagno (per un certo periodo anche di vita, ma l’arte dura di più...) Alessandro Barbucci: per le serie animate Disney Babies e Giovani Marmotte e la creazione grafica delle rivoluzionarie W.i.t.c.h., primo esempio eclatante di sincretismo visuale – prima ancora che fumettistico – tra Oriente e Occidente, manga e supereroi, filtrando empaticamente (e/o sfruttando sapientemente) gli slanci e le inquietudini delle adolescenti di mezzo mondo.

Il loro lavoro è proseguito con l’ideazione grafica dell’adrenalinico Monster Allergy e della raffinata Sky Doll (che a fine anno prevede di raggiungere il quarto volume, con il quinto già in lavorazione), più annessi e connessi (come il manifesto di Lucca Comics & Games 2004 qui sopra).


Sul web si trova anzitutto il suo blog ufficiale, la pagina Facebook e Twitter. Altri dettagli sono rintracciabili grazie alla una volta solerte uBC e la sempre rinomata Fondazione Fossati, nonché l’enciclopedica fumetteria Lambiek, blog di appassionati, spazi di fiere torinesi e repertori francesi (niente male per una genovese!).


Per gli aficionados, il Papersera dà conto analiticamente dei suoi dieci anni disneyani, accanto a un’intervista, una mostra parigina, un Master sulla colorazione ad Angoulême e il blog della nuova etichetta Venusdea per la transalpina Soleil (che si aggiunge alla collana Metamorphose, diretta insieme a Clotilde Vu per serie come END con Anna Merli e Alice con Joshua Middleton).


L’ennesima modalità per dare spazio alla creatività. E che faccia rima non è (solo) un caso.

mercoledì 9 marzo 2011

Alessandro Barbucci (1973)

Da disegnatore disneyano “classico ma non troppo” (per le serie animate Disney Babies e Giovani Marmotte, il video 3D Winnie the Pooh, la rivista PK e le storie di Paperino Paperotto) a creatore grafico (insieme all’allora compagna Barbara Canepa) delle rivoluzionarie W.i.t.c.h., primo esempio eclatante di sincretismo visuale – prima ancora che fumettistico – tra Oriente e Occidente, manga e supereroi, filtrando empaticamente (e/o sfruttando sapientemente) gli slanci e le inquietudini delle adolescenti di mezzo mondo. La storia del Nostro e di molti colleghi autori della sua generazione nasce tutta qua, per poi sentire subito la spinta a crescere e creare personaggi propri, realizzati e curati interamente in prima persona.

Dopo l'ideazione grafica di Monster Allergy, è la raffinata Sky Doll (qui accanto in un'efficace copertina del 2002) a spingere le creazioni della coppia Barbucci & Canepa ancora più in là, in un mix riuscito tra fantascienza e fumetto “d'autore” che ottiene più di un riconoscimento internazionale, anche se fatica a trovare una dimensione del tutto compiuta (a fine anno uscirà il quarto volume, ed è in lavorazione anche il quinto). Meno di un anno fa, Alessandro ha firmato Chosp, il suo primo personaggio realizzato in solitudine, non disdegnando la cura di volumi collettivi e servizi di character design, oltre a concept e visualizzazioni per l’agenzia Saatchi & Saatchi e nel rutilante mondo dei videogiochi.

Oltre al blog ufficiale, una scarna Wikipedia e alla Fondazione Fossati, grazie a Internet si può reperire una cronologia, nonché le schede su Lambiek e Comics World, ma anche il repertorio delle sue circa 1200 tavole disneyane e una descrizione (più lunga in inglese) del mondo delle sue bambole meccaniche.

Non mancano alcuni filmati, come una recentissima intervista (in francese) dal festival di Angoulême, un’altra in spagnolo (castigliano, per la precisione) e perfino disegno e colorazione digitale di Noa su iPad. Perché, almeno a chi non ha le fette di salame sugli occhi, è evidente che le nuove tecnologie non possono che essere amiche della creatività...

martedì 8 marzo 2011

Carla Ruffinelli (1922-1998)

Pittrice, illustratrice e anche disegnatrice di moda, frequenta l’Accademia Albertina di Torino ed è allieva di Felice Casorati.

Nel dopoguerra è una delle prime donne animatrici, lavorando al primissimo film animato italiano, La rosa di Bagdad (1949, diretto e prodotto da Anton Gino Domeneghini), mezzo secolo dopo adattato a fumetti proprio da lei stessa su il Giornalino.

Illustrando fin dall’inizio della sua carriera le maggiori opere di letteratura per ragazzi (comprese Pinocchio nel 1960 e 1967, Cuore nel 1968), stringe un legame fecondo con le Edizioni Paoline, che per cinquant’anni esatti pubblicano le sue delicate immagini (e per quasi trenta la sua rubrica brillante e intelligente “Io mi vesto così”) su Famiglia Cristiana, il cui direttore Leonardo Zega la saluta con un bel ricordo in occasione della sua dipartita terrena.

Su Internet si trova una sua scheda e diverse prove della sua arte. Qui sopra un’immagine ideale (per il volume paolino Forbici con fantasia del 1994), per salutare degnamente questo Martedì Grasso con festa della donna incorporata. Perché è di donne così che tutti hanno bisogno e i mass media dovrebbero interessarsi di raccontare.

domenica 6 marzo 2011

Bruno Angoletta (1889-1954)

Grafico e illustratore, pittore e fumettista, caricaturista e scenografo, creatore tra le altre cose della Medusa per l’omonima collana Mondadori e soprattutto del celebre Marmittone nel 1928 (in piena e roboante epica fascista) per il Corriere dei Piccoli, poi collaboratore di riviste letterarie (da NovellaLa Lettura) e umoristiche (dal Bertoldo al Candido di Guareschi), inventore di giochi e filastrocche, oltre che designer editoriale.

Impossibile sintetizzare in poche righe la classe, la vivacità e la modernità di “Ang” (come firmava le vignette satiriche), avanti trenta-quarant’anni rispetto alla cultura italiana del periodo – e scusate la parola cultura, di questi tempi potrebbe offendere qualche italiota – e capace di rappresentare “l'esatto indispensabile, narrato con segno chiaro e affettuoso, colorate con stile”.

Seppur assolutamente non esaustive, sul web valgono una visita la voce enciclopedica di Wikipedia e quella della Fondazione Fossati, appena meno scarne dell’olandese Lambiek e di SuperEva. Ma ci sono altri dettagli anche qua e , basta saper cercare.

Oltre a un vecchio volume Garzanti, è quasi indispensabile recuperare il benemerito catalogo della splendida mostra milanese Dalla A alla Ang di dieci anni fa, con ampi stralci disponibili in Rete grazie alla Fondazione Mondadori.

Nel fastidioso chiacchiericcio moderno, riprendere in mano le sue opere (perfino quelle pubblicitarie, come quella qui sopra del 1932 per la rivista Le Vie d’Italia del Touring Club) è un vero toccasana.

martedì 1 marzo 2011

Nicoletta Ceccoli (1973)

Nata nella Repubblica di San Marino, dove vive e lavora (e per cui ha firmato ben tre serie di francobolli: sui diritti dell'infanzia, il Natale e il circo), è diplomata all'Istituto Statale d'Arte di Urbino in cinema d'animazione ma si è sempre dedicata all'illustrazione per l'infanzia, pubblicando per le maggiori case editrici italiane (Mondadori, Fabbri, Fatatrac, San Paolo) e alcune straniere (tra Inghilterra, Taiwan e Svizzera), oltre a traduzioni in Francia, Corea, Messico, Spagna e Stati Uniti.

Ha ricevuto il premio Andersen nel 2001, l'Award of Excellence per il suo inusuale Pinocchio nel 2002 edito dalla Mondadori hanno ricevuto da Communication Art (USA). Ha partecipato a numerose mostre, in Italia e all'estero (Seattle, Toronto, Tokyo e Bratislava tra le altre), tra cui una sua personale alla Dorothy Circus Gallery di Roma lo scorso autunno e da un mese al parigino Le Cube fino a luglio.

Oltre al sito ufficiale e la pagina Facebook, su Internet si trovano schede e profili da più parti. Negli ultimi tempi le sue creature fantastiche (“candidamente inquietanti” secondo Giampaolo Mascheroni, in “un universo delicato a cui accostarsi con riverente cautela, come fosse fatto di ceramica e porcellana”) stanno spopolando nei siti italiani ed esteri, tra richiami a Lewis Carroll, Piero della Francesca e alcune illustrazioni utilizzate per una collezione di abbigliamento e accessori in edizione limitata nella scorsa primavera/estate di Pepoli.

Non mancano slideshow qua e , l’inaugurazione di Libriamoci 2009 e un’intervista bilingue. Ma il suo mondo straordinario si spalanca soprattutto grazie alle sue illustrazioni...