Dopo le partecipazioni al concorso internazionale di illustrazione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna nel 1996 e 2000 (che, vale la pena ricordarlo, è la più importante al mondo nel settore), nel 2009 apre a Milano lo studio specializzato in grafica editoriale, illustrazione e tipografia TheWorld of DOT insieme alla moglie Francesca Leoneschi, art director per Rizzoli e con esperienza decennale (come senior designer in Mondadori e art director nel 2008 presso Mucca Design a New York), attraverso cui collabora con le più importanti case editrici italiane: a tutt’oggi, le sue illustrazioni sono state pubblicate su oltre 400 titoli in Italia e all’estero.
domenica 21 dicembre 2014
Iacopo Bruno (1964)
Dopo le partecipazioni al concorso internazionale di illustrazione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna nel 1996 e 2000 (che, vale la pena ricordarlo, è la più importante al mondo nel settore), nel 2009 apre a Milano lo studio specializzato in grafica editoriale, illustrazione e tipografia TheWorld of DOT insieme alla moglie Francesca Leoneschi, art director per Rizzoli e con esperienza decennale (come senior designer in Mondadori e art director nel 2008 presso Mucca Design a New York), attraverso cui collabora con le più importanti case editrici italiane: a tutt’oggi, le sue illustrazioni sono state pubblicate su oltre 400 titoli in Italia e all’estero.
sabato 28 dicembre 2013
Olimpia Zagnoli (1984)
Nata a Reggio Emilia, frequenta una scuola materna basata sul metodo Malaguzzi. Secondo gli insegnamenti del celebre pedagogista, i bambini seguono laboratori e atelier: “Ricordo di quel periodo le molte attività manuali e produttive, per esempio si imparava a cucinare e si andava a vendemmiare, azioni che hanno permesso di sviluppare una grande capacità pratica e che davano spazio alla riflessione e alla creatività”.
A sei anni si trasferisce con la famiglia a Milano per seguire il lavoro del padre fotografo e la madre pittrice Emanuela Ligabue frequentando il liceo classico continua significativamente a disegnare “costantemente e ovunque”. Dopo il diploma all’Istituto Europeo di Design diventa professionista e, viste le chiusure del Bel Paese, si trasferisce brevemente nella più ricettiva New York... iniziando quasi subito collaborazioni con le maggiori testate della Grande Mela, come The New Yorker e The New York Times (per il cui inserto Book Review del 10 marzo scorso ha realizzato il disegno qui sopra).
venerdì 8 febbraio 2013
Michele Tranquillini (1962)

Collabora regolarmente con Ultratravel (inserto del Daily Telegraph) e Traveller UK per Condè Nast, nonché il Fondo per l’Ambiente Italiano. Di lui ricordiamo con piacere anche La mappa (molto affollata) dei Mondiali (DeAgostini 2010) realizzata con il brillante Walter Fontana (e per questo intervistati da uno splendido falso Alain Elkann su Rai 3) e la partecipazione alla mostra collettiva “Fantastiche matite” a Seregno (MI), replicata lo scorso ottobre, oltre alla bella personale al Festival dell’Illustrazione di Pavia nel 2008.
domenica 6 gennaio 2013
Francesca Capellini (1978)

lunedì 31 dicembre 2012
Sergio Toppi (1932-2012)
venerdì 19 ottobre 2012
Pierluigi Longo (1969)

lunedì 30 luglio 2012
Fabio Sironi (1956)

Dopo aver pubblicato vignette politiche in prima pagina su Il Giorno (1982), può vantare lavori per El Mundo e The Times, opere su La Domenica del Corriere e Capital, riviste agli antipodi come Playboy e Nigrizia, nonché Humor Graphic e La Rivista dei Libri (da The New York Review of Books), fino a ricevere nel 1992 il Premio UNICEF per l’Illustrazione alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna (riferimento mondiale del settore).
Oltre al suo bel sito personale e un filmato nel suo studio, in Rete si trovano interviste e ampie testimonianze del suo talento, a partire dalla grande mostra curata nel 2008 al Castello di Ussel-Chatillon (Aosta) dall’instancabile Dino Aloi "Il sorriso graffiato - fascismo e antifascismo nel disegno satirico dalla Grande Guerra alla Costituzione", da cui abbiamo tratto l’immagine sopra (sull’art. 5: “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie”).
Giustamente celebri anche le sue illustrazioni ispirate da un viaggio fatto in Kenya fatto insieme a padre Renato “Kizito” Sesana e all’associazione Amani incontro ai bambini di strada nelle baraccopoli di Nairobi, utilizzate per un Calendario 2010, nonché il reportage “I sognatori della Pace” con il grande corrispondente di guerra Ettore Mo per il grande Giubileo del 2000 e le sue acqueforti su San Francesco: ma la sua arte crea sempre qualcosa di nuovo.
Per chi riuscisse a recuperarlo, c’è perfino un bel documentario-intervista realizzato dall’università telematica RAI Nettuno, “Lezioni d’ Autore: Fabio Sironi tra cronaca e arte” (2001), oltre a un’intervista sull'Africa del giugno 2006 per il satellitare Mediolanum Channel, ma piuttosto vi consigliamo Il Cocconiglio, stampato dall’Atelier Weiss di Mendrisio con suoi testi e una xilografia di Adriano Porazzi, presente nella Bibliotheca Alexandrina e nella Biblioteca Nazionale Svizzera.
Come ha scritto Dino Messina nel 2008, il lavoro di Sironi “qualche volta fa concorrenza al pezzo che deve illustrare: si tratti di Goethe, dei nuovi linguaggi multimediali, di una disputa culturale, ha il tocco distaccato ed elegante che dà alla pagina un salto di qualità”, giustamente senza troppo distinguere tra arti maggiori e arti minori. Ammesso esista una distinzione: esempi come il suo dimostrerebbe il contrario (e in positivo).
giovedì 22 marzo 2012
Alessandro Biffignandi (1935)

Formatosi dai 19 anni nello studio di Averardo Ciriello, poi in quello dei fratelli Nistri come cartellonista e in quello di Augusto Favalli, nel 1960 si trasferisce dalla natìa Roma a Milano: nella metropoli lombarda, fino ai primi anni Ottanta, realizza diversi fumetti, illustrazioni e copertine a colori per libri e testate italiane e (tramite agenzie) anche straniere come le più vendute della britannica Fleetway e della francese Lug, in gran parte a carattere bellico e horror (alla fiera milanese Cartoomics si sono appena ricordati i 40 anni di Zora la vampira, che realizza tornato a Roma proprio quel 1972), ma anche western ed erotici (seppur quasi da educande per i tempi di oggi, come l'immagine qui sopra). Ha realizzato decine di manifesti cinematografici e diverse copertine di libri, compresi libri romantici negli Stati Uniti e alcuni calendari per la Guardia di Finanza italiana, più splendidi quadri come quello riportato qui sopra.
Su Internet si trova una sua scheda minimale della Fondazione Fossati e una poco più dettagliata curata dalla “solita” libreria olandese Lambiek, oltre a un'altra per Dan Dare... e da più di un anno pure una pagina ufficiale su Facebook.
Non si contano i siti (non soltanto amatoriali) in cui diverse sue opere vengono largamente riprodotte... per la gioia degli occhi di appassionati e collezionisti, ma anche di semplici nostalgici, curiosi e – vista la “sex revolution” cara a Mughini – storici del costume che vogliano ricostruire una stagione ancora confusa e con ben pochi approfondimenti bibliografici.
Quel che restano sono indubitabilmente opere straordinarie, di cui non finiremo mai di ringraziare il suo autore... davvero mefistotelico (per le atmosfere della sua arte, diabolicamente capaci di suscitare emozioni).
venerdì 27 gennaio 2012
Enrico De Seta (1908-2008)

Per decenni è stato l’unico disegnatore italiano inserito nella prestigiosa World Encyclopedia of Cartoons, finché il 2 giugno 1995 il presidente Oscar Luigi Scalfaro lo ha nominato Commendatore con l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, destinato a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.
Sul web se ne parla purtroppo troppo poco – una scheda della Fondazione Fossati, una voce sulla Treccani e la solita Lambiek... quasi tutte incomplete (molto meglio il blog ufficiale della britannica Look and Learn) – soprattutto rispetto alla mole e alla qualità del suo lavoro e alla sua monumentale influenza, che attende da troppo tempo una sistemazione (un ottimo esempio è il museo marchigiano Cinema a Pennello).
Il suo centesimo compleanno e la sua scomparsa sono perfino passati sotto silenzio (anche se per un suo preciso ritiro dalle scene), ma noi siamo certi che le sue opere sapranno certo rendergli giustizia facendolo riscoprire a distanza di decenni, come avvenuto in un ritrovamento quasi poetico durante un’estate barese di quattro anni fa... che speriamo davvero profetico e non a caso abbiamo scelto per aprire questo nuovo anno: ci è sembrato l'augurio migliore.
mercoledì 28 dicembre 2011
Beatrice Penco Sechi (1987)

mercoledì 7 dicembre 2011
Tullio Pericoli (1936)

Impossibile riassumere il curriculum di Pericoli in poche righe: ricordiamo la celebre striscia satirica “Tutti da Fulvia sabato sera” (apparsa sia su la Repubblica che sul Corriere della Sera...) in coppia affiatata con il pubblicitario Emanuele Pirella, esempi fulminanti come il sommo Jorge Luis Borges qui sopra ritratto nel 1987 (l'anno dopo Livio Garzanti chiede a Tullio di affrescare un salone della sua casa editrice) e in questo 150° anno dell’unità d’Italia perfino il “cencio” del Palio di Siena.
Per saperne (e vederne) di più si può consultare Wikipedia, un bel profilo, uno spazio della Regione Marche e quello allestito da Adelphi per un celebre libro.
Gli incontentabili (come noi) possono poi rifarsi gli occhi su Internet con raccolte di opere, più di un omaggio negli anfratti web... compresa l'intera cartella stampa della mostra all’Ara Pacis nel 2010 e un servizio su una tavola rotonda del 2008 per la mostra milanese su La Domenica del Corriere (dove Tullio si firma Piero Colì).
Non mancano filmati e interviste per approfondire un... ritratto il più possibile a tutto tondo. Anche se già i suoi sono inarrivabili: come ha scritto Marco Vallora nel 1985, “sono saggi penetrantissimi, analisi inesorabili ed esaurienti”.
martedì 6 dicembre 2011
Maddalena Sisto (1951-2000)

Giunta in treno a Milano dalla natìa Alessandria appena ventenne per frequentare la facoltà di architettura, trova lavoro alla Condé Nast rispondendo a un’inserzione. Inizia a sintetizzare il proprio stile a una sfilata di Yves Saint Laurent negli anni Settanta e non smette più. Si occupa di moda, costume, design e tendenze per Vogue e le sue “signorine allungate”, ora snob ora depresse o allegre, da riviste eleganti come Glamour, Elle, The New Yorker (ma anche Panorama e il Sette allegato al Corriere della Sera del giovedì) arrivano alle maggiori gallerie del mondo. Disegna una collezione di teiere-scultura a forma di teste femminili, collabora con riviste tedesche, americane e spagnole, realizza campagne pubblicitarie in Germania (Scholz & Friends di Amburgo) e Italia (JWT, TBWA).
In Rete si trovano suoi profili tra blog e ricordi sempre appassionati, una recente iniziativa sulla passeggiata alessandrina a lei dedicata e perfino uno sfondo creato ad hoc per chi usa (come da qualche mese chi vi scrive) Windows 7.
“Dopo Brunetta, Mad è stata l’unica ad aver saputo sintetizzare le tante anime femminili”, ha spiegato l’amica Franca Sozzani in occasione della mostra milanese “Il mondo di Mad” da lei curata nel 2004 (se ce la fate, recuperate il catalogo Condé Nast, curato da Giancarlo Ascari in arte Elfo, coetaneo dell’autrice)
Tra i suoi libri-compendio, vi segnaliamo Il Bloc Notes di Mad (2000) uscito per la Hazard di Gianni Miriantini (con 69 vignette realizzate tra il 1999 e il 2000 per la rubrica “Controcanto” di Lina Sotis sul Sette) e Immagini e interpretazioni del mondo di Mad, catalogo Skira curato da Massimiliano Finazzer Flory con scritti di Gillo Dorfles per la mostra omonima del 2005.
“Io non riesco a inserire delle battute per ridere di moda”, ha scritto una volta, “mi piace invece disegnare personaggi che siano già intensamente espressivi in sé, da cogliere dopo un’attenta osservazione, un autentico interesse, un’occhiata stupita. E poi ridere che non è deridere, né additare né sghignazzare: io gioco, mi diverto facendomi mille autoritratti, perché sono sempre io quella che ritraggo oppure una che conosco molto bene”. La meravigliosa mostra milanese di un anno fa e un’altra alessandrina di qualche mese dopo sulle “Equilibriste, Donne a pezzi, Funambole e altro ancora…” confermano le parole di Lina Sotis: “Nei suoi schizzi possiamo ritrovare tutti i tic della società contemporanea. Era un folletto, e che anche volando via ha trovato il modo di rimanere fra noi”. E siamo convinti che lo resterà a lungo.
venerdì 25 novembre 2011
Fulvio Bianconi (1915-1996)

Nel 1933 incontra il collega Dino Villani, di fatto l’inventore della comunicazione integrata italiana, che lo presenta ad Arnoldo Mondadori, la Motta e altre importanti aziende milanesi. L’approccio definitivo (dopo essere scampato per miracolo al rastrellamento di via Rasella nel 1944) come grafico editoriale – qui accanto, la sua sovracoperta del romanzo più celebre che fece scoprire Gadda al grande pubblico nel 1957 – avviene con Aldo Garzanti, per il quale presta la sua opera senza interruzione fino al 1975 e nelle edizioni più importanti fino ai primi anni Novanta.
Poliedricamente sempre in cerca di nuove forme d’espressione artistica, sviluppa una passione per il vetro che lo rende noto nel mondo per centinaia di esemplari unici, è un convinto assertore del diritto di massima libertà creativa dell'artista, punto di riferimento per grafici italiani e stranieri: lavora per l'immagine di FIAT, Marzotto, HMV, Pathe, Columbia, Pirelli, diventa amico intimo di Bruno Munari (che ha scritto: “Bianconi disegna continuamente. Intendo dire che disegna mentre mangia, mentre parla, mentre cammina per la strada, disegna in vaporetto, alle mostre, alle conferenza, dappertutto e in ogni momento”) e Cesare Zavattini.
In oltre 60 anni di attività, ha disegnato migliaia di copertine, illustrato libri, creato migliaia di esemplari unici in vetro e dipinto moltissimi quadri (usando matite, tempera, olio, xilografia, zincografia, inchiostro, carta, legno, pennarelli, fotografia...). Oltre al ricco sito ufficiale e alla breve voce di Wikipedia, sul web si trovano profili e alcune opere che anche con uno sguardo veloce rendono bene la sua poliedricità.
Giusto ieri, al bel convegno milanese del centro APICE sull’immenso John Alcorn il collega Maurizio Turazzi lo ha ricordato come “un vero artista rinascimentale, capace di disegnare qualunque cosa”. Difficile riassumere la sua personalità in meno parole.
venerdì 21 ottobre 2011
Beatrice Alemagna (1973)

Ha esposto negli anni a Milano e Roma, Parigi e Monaco, Tokyo e Lisbona, pubblicando una ventina di volumi e illustrando autori come Roald Dahl e Gianni Rodari, ma anche Guillaume Apollinaire, Raymond Queneau, Aldous Huxley, David Grossman, venendo segnalata da Le Monde, Elle, Vogue Italia e la Repubblica tra gli altri organi di stampa culturale. Da oltre un decennio il suo talento è al servizio di una struttura internazionale come il Centre Pompidou di Parigi.
Quello che stupisce ogni volta nelle sue opere (il suo primo libro italiano è solo del 2008, Che cos’è un bambino?) è quanto e come Beatrice sia in grado di far percepire anche ai lettori giovanissimi emozioni tutt’altro che facili da trasmettere: merito di una tecnica sopraffina e multiforme, di volta in volta adeguata alla bisogna.
Oltre al sito ufficiale e al profilo dei Topipittori, in Rete si trovano sue interviste in francese, oltre che in italiano (anche filmate), ma anche blog in inglese e approfondimenti su sue opere come Le pulcette in giardino.
Di recente è risultata tra la più apprezzata dai colleghi dopo gli inarrivabili Emanuele Luzzati e Bruno Munari, oltre a essere divenuta art director di una collana per un editore francese. Qualcuno l’ha definita l’ennesimo “cervello in fuga” italico, noi la consideriamo un imprescindibile motivo d’orgoglio per il Bel Paese. Questione di prospettiva. E di talento.
domenica 16 ottobre 2011
Paolo Samarelli (1949)

Sarebbe però ingiusto ricordare Paolo soltanto per quella che, nel (ex?) Bel Paese, è giocoforza la sua attività più nota... anche se si parla insistentemente di una mostra dedicata all'intera sua carriera (probabilmente entro l'anno: incrociamo le dita!). Sulla Rete si trovano ad esempio traccia delle sue illustrazioni per un bel libro del 2008 in favore del ramo italiano dell’associazione EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, “desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari”), come del giallo a puntate proposto nel 2004 su la Repubblica, da cui abbiamo tratto l'immagine qui sopra.
In particolare, da diversi anni Samarelli è caposervizio grafici per il quotidiano romano dove, con stile raffinato e sapiente (perché invisibile) supporto del computer, racconta con l’infografica ormai indispensabile fatti di cronaca e argomenti d’attualità. Un lavoro tutt’altro che facile e a continuo rischio morboso (il plastico di Porta a porta insegna...), appassionatamente seguito dai suoi fan dello spazio Pazzo Per Repubblica, a cui lo stesso artista regala a volte delle gustosissime chicche.
Come ha scritto l’immenso Gianni Rodari, “Se io fossi un professore di geometria, credo che imposterei il mio insegnamento sulle ‘disegnate’ di Paolo Samarelli”. Come dargli torto?
sabato 15 ottobre 2011
Valeria Petrone (1965)

Oltre al sito ufficiale, sul web si trovano diverse sue opere, un blog e altro ancora nello spazio sempre ben curato dall’agenzia tutta “al femminile” Morgan Gaynin Inc. Ma non mancano un portfolio e la segnalazione di una recente mostra aretina.
La sua tecnica si basa soprattutto su acrilici e pittura digitale, anche se non rinuncia a incursioni nella scultura (5 anni fa ha anche firmato un accattivante bloc notes per la milanese Moleskine). I suoi soggetti (uomini, donne e animali... ammesso che a volte ci sia così tanta differenza) si caratterizzano per la morbidezza che ne definisce i profili e per i colori mai banali, spesso accompagnati da tratti sottili.
L’immagine spiritosa – anche se, ahinoi, verissima – che presentiamo qui sopra è uscita su Io donna in edicola per una settimana con il Corriere della Sera da oggi, insieme ad altre bellissime immagini a corredo di un bel servizio sulle “proposte indecenti” ricevute da personaggi di una qualche notorietà. Ma il bello delle illustrazioni di Valeria è che ciascuno vi si può riconoscere e, soprattutto, apprezzare.