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domenica 21 dicembre 2014

Iacopo Bruno (1964)

Illustratore spezzino di smagliante bravura e gusto raffinato, dopo il diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Carrara nel 1989 si trasferisce a Roma e comincia a collaborare con Mondadori illustrando le collane di Urania, Gialli e le copertine dei classici di Isaac Asimov. 

Dopo le partecipazioni al concorso internazionale di illustrazione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna nel 1996 e 2000 (che, vale la pena ricordarlo, è la più importante al mondo nel settore), nel 2009 apre a Milano lo studio specializzato in grafica editoriale, illustrazione e tipografia TheWorld of DOT insieme alla moglie Francesca Leoneschi, art director per Rizzoli e con esperienza decennale (come senior designer in Mondadori e art director nel 2008 presso Mucca Design a New York), attraverso cui collabora con le più importanti case editrici italiane: a tuttoggi, le sue illustrazioni sono state pubblicate su oltre 400 titoli in Italia e all’estero. 

Da tempo sviluppa e realizza progetti editoriali per ragazzi, in particolare dopo il successo per Il Battello a Vapore della serie di Ulysses Moore e poi di Century e Criptoanimali... (fra cui anche il romanzo con la copertina qui sopra) oltre alla direzione artistica dei progetti editoriali di Atlantyca Entertainment, sempre più spesso i volumi di gialli allegati al Corriere della Sera (di Giorgio Scerbanenco, Patricia Highsmith e Agatha Christie fra gli altri) e al nuovo design della collana Carta Bianca per Edizioni EL.

Nel 2013 la Society of Illustrators di New York include il suo lavoro per Scary Tales di James Preller fra i cento libri meglio disegnati dell’anno e il 2015 lo vedrà esordire come autore in prima persona di un libro illustrato per l’infanzia (che visto il suo talento si annuncia imperdibile).

Sue opere si trovano nel sito dello studio, nel blog ufficiale, su Facebook e LinkedIn, ma non è raro trovare suoi ottimi profili curati da blogger e riviste anche stranieri, comprese interviste in inglese e significativi booktrailer. Ma soprattutto segnaliamo l’istruttiva chiacchierata sul suo lavoro (in particolare per i romanzi di Neil Gaiman) condotta da Mario Pasqualotto al festival di Lucca Comics & Games 2010.

Come sempre, l’eccellenza italiana esiste anche se nel mondo di oggi bisogna saper cercare: ma la forza e l’evidenza del lavoro di Bruno sono fra le nostre gioie più significative degli ultimi anni.

venerdì 8 febbraio 2013

Michele Tranquillini (1962)

Illustratore e graphic designer con esperienza decennale da art director in McCann-Erickson (dove ha curato campagne pubblicitarie stampa e TV, tra gli altri per Algida, McDonald’s, Coca-Cola, L’Oreal, Findus, Levi’s, Yomo), nel 1995 ha aperto un suo studio, studiando cinema alla New York University e partecipando a workshop di calligrafia con l’Associazione Calligrafica Italiana. Collabora da tempo con studi di design, riviste (come l’allegato mensile I viaggi del Sole) e quotidiani (in particolare il Corriere della Sera), realizzando mappe e reportage di viaggio illustrati (le immagini per cui è più noto), ma anche schizzi architettonici, a volte raccolti in volume come per gli oltre mille layout e vedute di Un giorno a Milano (Cartacanta 1999) scritto da Raffaella Rietmann.

Collabora regolarmente con Ultratravel (inserto del Daily Telegraph) e Traveller UK per Condè Nast, nonché il Fondo per l’Ambiente Italiano. Di lui ricordiamo con piacere anche La mappa (molto affollata) dei Mondiali (DeAgostini 2010) realizzata con il brillante Walter Fontana (e per questo intervistati da uno splendido falso Alain Elkann su Rai 3) e la partecipazione alla mostra collettiva “Fantastiche matite” a Seregno (MI), replicata lo scorso ottobre, oltre alla bella personale al Festival dell’Illustrazione di Pavia nel 2008.

Oltre a un bellissimo blog ufficiale, la sua pagina Facebook e un album Flickr, può capitare di trovarlo a passeggio per la “sua” Milano d’adozione (è nato a Trento), dove pochi giorni fa ha presentato una linea di “pensieri da indossare”, da cui abbiamo tratto l’immagine di apertura.

Come ha scritto Roberto Denti nel 2005, “le illustrazioni di Michele Tranquillini impongono la loro efficacia espressiva attraverso un insolito impasto di linee di rara efficacia compositiva. Se l’emozione visiva è data dalla percezione essenziale dell’immagine ci si rende poi conto che questo effetto è dato dai tratti minuziosi con i quali essa è costruita, tratti che sempre si fondono in una sorprendente intuizione complessiva”. E non è tutto: oggi come non mai, l’illustrazione ha mille rivoli insospettabili...

domenica 30 settembre 2012

Simona Sanfilippo (1976)


Giovane illustratrice di talento, diplomatasi in grafica pubblicitaria a Torino nel 1995 e poi sempre in ricerca, sotto la guida di maestri riconosciuti come Massimiliano Frezzato e Fabiano Negrin. 

Nel 2001 si diploma all’IED del capoluogo piemontese (con un progetto per il libro Lo zucchero d’argento) e si dedica con passione all’illustrazione per l’infanzia – da cui abbia tratto l’immagine qui accanto, per il libro La vieille dame et le vent di Nicole Snitselaar – venendo selezionata ai concorsi d’illustrazione di Bordano e Chioggia, ma anche Pictor e Illustrissimi nonché Illustranimali.

Ha collaborato con albi illustrati della bolognese Giunti, cartoline della britannica Images & Editions, libri illustrati tra l’altro di Harcourt, Evans Brothers, poesie illustrate delle britanniche Out of the Ark e Ladybird, packaging e calendari per Caffarel e Galup, perfino design di gadget per PEA&Promoplast e di timbri da collezione per Scrapalbum, nonché associazioni come Cartacanta e Satyagraha.

Oltre al suo sito ufficiale, la pagina Facebook e il blog IncantaMenti, in Rete si trovano spazi web in cui scovare alcune delle sue splendide opere... ma la cosa migliore è sempre guardare “dal vivo” su carta.

Tophost

giovedì 22 marzo 2012

Alessandro Biffignandi (1935)

Uno dei più bravi, pubblicati e noti – seppur spesso... a insaputa dei suoi stessi lettori, comunque affascinati dalle sue creazioni – copertinisti di fumetti italiani.

Formatosi dai 19 anni nello studio di Averardo Ciriello, poi in quello dei fratelli Nistri come cartellonista e in quello di Augusto Favalli, nel 1960 si trasferisce dalla natìa Roma a Milano: nella metropoli lombarda, fino ai primi anni Ottanta, realizza diversi fumetti, illustrazioni e copertine a colori per libri e testate italiane e (tramite agenzie) anche straniere come le più vendute della britannica Fleetway e della francese Lug, in gran parte a carattere bellico e horror (alla fiera milanese Cartoomics si sono appena ricordati i 40 anni di Zora la vampira, che realizza tornato a Roma proprio quel 1972), ma anche western ed erotici (seppur quasi da educande per i tempi di oggi, come l'immagine qui sopra). Ha realizzato decine di manifesti cinematografici e diverse copertine di libri, compresi libri romantici negli Stati Uniti e alcuni calendari per la
Guardia di Finanza italiana, più splendidi quadri come quello
riportato qui sopra.

Su Internet si trova una sua scheda minimale della Fondazione Fossati e una poco più dettagliata curata dalla solita libreria olandese Lambiek, oltre a un'altra per Dan Dare... e da più di un anno pure una pagina ufficiale su Facebook.

Non si contano i siti (non soltanto amatoriali) in cui diverse sue opere vengono largamente riprodotte... per la gioia degli occhi di appassionati e collezionisti, ma anche di semplici nostalgici, curiosi e – vista la “sex revolution” cara a Mughini – storici del costume che vogliano ricostruire una stagione ancora confusa e con ben pochi approfondimenti bibliografici.

Quel che restano sono indubitabilmente opere straordinarie, di cui non finiremo mai di ringraziare il suo autore... davvero mefistotelico (per le atmosfere della sua arte, diabolicamente capaci di suscitare emozioni).

martedì 28 febbraio 2012

Elisabetta Melaranci (1977)

Illustratrice e fumettista di talento puro e passione incondizionata, inizia nel 1997 a disegnare album da colorare per la brillante casa editrice Magic Press e nel 1998 inchiostra il collega e amico Fabrizio Spinelli nelle storie di Spigola Mascherata per la serie “Napoli Ground Zero” sul celebre settimanale Skorpio (tuttora in edicola con il “gemello” Lanciostory).
 
Dal 2000 lavora con continuità per il multiforme mondo Disney (il suo parto più recente è l’adattamento a fumetti del divertente Rapunzel), anche se spesso è segnalata per le sue maliziose pin-up (perfino dalla Rai!)... come quella qui accanto, realizzata quasi un anno fa all'arrivo delle prime zanzare in omaggio al celebre sarto dei fratelli Grimm.

Oltre ai profili istituzionali per iniziative editoriali come il nostrano 24HourItalyComics, la Nicola Pesce Edizioni e la “solita” Lambiek, in Rete si trova anzitutto il suo scoppiettante blog e la sua pagina Facebook, nonché una manciata di segnalazioni.

Sul fronte interviste, non mancano qua e autorevoli chiaccherate anche filmate, per conoscere meglio (e di riflesso immediato, apprezzare) la disegnatrice romana.

Tophost

venerdì 27 gennaio 2012

Enrico De Seta (1908-2008)

Eccelso cartellonista cinematografico, fu anche illustratore e vignettista (come si evince dalla gustosa locandina qui a lato, probabilmente datata 1950 alla prima distribuzione italiana del film corrispondente) collaborando con una quarantina di testate in oltre cinquant’anni di carriera: dall’esordio 15enne sul Serenissimo ai più celebri Il Travaso delle Idee, Marc'Aurelio (dove crea il leggendario Mago Bacù, sopravvissuto fino a oggi in pittoreschi modi di dire), Guerin Meschino, Il Balilla (in cui dà vita a Re Giorgetto d'Inghilterra e Ciurcillone, presto soppressi per la loro simpatia che anziché far propaganda contro gli Alleati ottengono l'effetto contrario), inventandone e dirigendone in prima persona (come Argentovivo! nel 1937 e l'effimero Belzebù! con Vittorio Metz dieci anni dopo), oltre a una manciata di periodici inglesi.

Per decenni è stato l’unico disegnatore italiano inserito nella prestigiosa World Encyclopedia of Cartoons, finché il 2 giugno 1995 il presidente Oscar Luigi Scalfaro lo ha nominato Commendatore con l’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, destinato a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.

Sul web se ne parla purtroppo troppo poco – una scheda della Fondazione Fossati, una voce sulla Treccani e la solita Lambiek... quasi tutte incomplete (molto meglio il blog ufficiale della britannica Look and Learn) – soprattutto rispetto alla mole e alla qualità del suo lavoro e alla sua monumentale influenza, che attende da troppo tempo una sistemazione (un ottimo esempio è il museo marchigiano Cinema a Pennello).

Il suo centesimo compleanno e la sua scomparsa sono perfino passati sotto silenzio (anche se per un suo preciso ritiro dalle scene), ma noi siamo certi che le sue opere sapranno certo rendergli giustizia facendolo riscoprire a distanza di decenni, come avvenuto in un ritrovamento quasi poetico durante un’estate barese di quattro anni fa... che speriamo davvero profetico e non a caso abbiamo scelto per aprire questo nuovo anno: ci è sembrato l'augurio migliore.

mercoledì 7 dicembre 2011

Tullio Pericoli (1936)

Pittore e disegnatore, ma anche scenografo e costumista, nonché naturalmente illustratore e ritrattista d’eccezione (fin dal suo esordio per Il Messaggero nel 1957). Per festeggiare al meglio sant’Ambroeus, dedichiamo il post di oggi a un altro milanese d’adozione, con la triplice occasione dei suoi cinquant’anni in terra meneghina, di una splendida, commovente ed emozionante biografia (divorata ieri sera dato che si legge tutta d’un fiato scritta dalla sua corregionale Silvia Ballestra) e una manciata di mostre tuttora aperte, che tentano invano di circumnavigarne la grandezza.

Impossibile riassumere il curriculum di Pericoli in poche righe: ricordiamo la celebre striscia satirica “Tutti da Fulvia sabato sera” (apparsa sia su la Repubblica che sul Corriere della Sera...) in coppia affiatata con il pubblicitario Emanuele Pirella, esempi fulminanti come il sommo Jorge Luis Borges qui sopra ritratto nel 1987 (l'anno dopo Livio Garzanti chiede a Tullio di affrescare un salone della sua casa editrice) e in questo 150° anno dell’unità d’Italia perfino il cencio del Palio di Siena.

Per saperne (e vederne) di più si può consultare Wikipedia, un bel profilo, uno spazio della Regione Marche e quello allestito da Adelphi per un celebre libro.

Gli incontentabili (come noi) possono poi rifarsi gli occhi su Internet con raccolte di opere, più di un omaggio negli anfratti web... compresa l'intera cartella stampa della mostra all’Ara Pacis nel 2010 e un servizio su una tavola rotonda del 2008 per la mostra milanese su La Domenica del Corriere (dove Tullio si firma Piero Colì).

Non mancano filmati e interviste per approfondire un... ritratto il più possibile a tutto tondo. Anche se già i suoi sono inarrivabili: come ha scritto Marco Vallora nel 1985, “sono saggi penetrantissimi, analisi inesorabili ed esaurienti”.

lunedì 30 maggio 2011

Paolo Rui (1962)

Brillante illustratore, anche per la sua accattivante difficoltà di classificarlo e “incasellarlo” in un genere ben preciso, ha sempre spaziato tra pubblicità ed editoria, oltre che tra un Paese e l’altro del pianeta (da Milano a Pasadena, a Taiwan...).

A molti è noto anche per la sua presidenza (dal 2001 al 2005) dell’Associazione Illustratori italiana, proprio di recente pronta a rifondarsi insieme ai colleghi
fumettisti (che spesso... sono le stesse persone!), come anticipato al Napoli Comicon giusto un mese fa.

Oltre al suo bellissimo sito ufficiale e al suo divertente blog, è in gran parte disponibile il suo curriculum su Linkedin.

Vengono poi il profilo dell’associazione (con tanto di gallery), nonché la pur minima Wikipedia e una presentazione di Officina Creativa, responsabile anche di una sua lunga intervista che parte da qui, prosegue qui e si conclude qui.

Ci piace riprendere proprio oggi con lui questo blog (dopo un mese di assenza per un trasloco ben poco “virtuale”...) con una sua profetica immagine del 2010 su una “Milano salvata da la improvisa et funesta glaciatione de primavera”... anche se non parla del nuovo sindaco Giuliano Pisapia!

Da qualche giorno sono anche visibili in italiano e in inglese le animazioni dei suoi quadri della “Storia di Milano come la cittadinanza pose” (con regia e montaggio di Antonio Cova e musiche di Antonello Brogna), oltre a diverse opere ora esposte presso la bella Torre dell'Acquedotto di Cusano Milanino e all’ormai imminente mostra sul Naviglio Grande, di fronte al suo studio, in occasione della Festa dei Navigli milanesi.

I suoi sogni? Fare cartoni animati (è già visibile un suo minuto), nonché “guidare un dirigibile e andare su Marte. In fondo, perché stupirsi? Con la fantasia tutto è possibile...

mercoledì 6 aprile 2011

Anselmo Ballester (1897-1974)

Pittore e cartellonista della prima ora, respira l’arte e l’attività del padre Federico (“pittore di origine spagnola”, come recita Wikipedia) e dopo l'Accademia di Belle Arti a Roma si specializza nella comunicazione cinematografica – senza trascurare la pubblicità in senso stretto e a rare puntate nella politica – realizzando in oltre quarant’anni migliaia di manifesti e locandine di ogni formato per le più importanti case di produzione in Italia e Stati Uniti: qui accanto il disegno originale per il manifesto del film La terra contro i dischi volanti, del 1956.

Negli anni Venti si associa in particolare nella B.C.M. con i colleghi Alfredo Capitani e Luigi Martinati, lavorando pressoché senza interruzioni fino agli inizi degli anni Sessanta. Richiestissimo dai collezionisti anche per la sua indubbia bravura, giusto un anno fa è stato oggetto di una retrospettiva dalla casa d’aste Bloomsbury.


Sul web si trovano con facilità diverse sue opere, anche grazie al sito del nipote Claudio Procesi... ma anche nel suo caso, a parte l’immancabile presenza in alcuni testi collettivi sull’arte dei cartellonisti italiani e un paio di testi specialistici (uno dell’università di Caracas nel 1979 e uno di quella di Parma nel 1981, più il catalogo di una mostra mostra curata dall'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano nel 2003), manca una monografia sul suo lavoro a tratti davvero smagliante. Riusciremo a leggerne (e soprattutto a vederne) una, prima o poi?

giovedì 31 marzo 2011

Anna Castagnoli (1971)

Autrice e illustratrice di libri per bambini pubblicati in Italia, Francia e Spagna (è nata a Versailles, ha vissuto negli Stati Uniti e oggi risiede a Barcellona), ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui una selezione alla spagnola Ilustrarte 2009 (tra cui l'immagine a lato) e lo stesso anno alla bolognese Grammatica delle figure in omaggio a Gianni Rodari.

Oltre al sito ufficiale, dal 2008 cura un ottimo blog di informazioni e consigli sull'illustrazione, inoltre collabora con riviste come la francese La joie par les livres e l'italiana Hamelin, arrivando nel 2010 a esordire nella narrativa con il libro Super 8 per Topipittori.

Da sabato 2 aprile è protagonista di una personale al Festival dell’Illustrazione di Pavia, ma in Rete si trovano da tempo una sua intervista “in 5 domande” e una televisiva in francese, oltre a uno dei suoi numerosi corsi.

Il suo stile è emozionante ed evocativo, ma come sempre ogni definizione è riduttiva: il nostro invito non può che essere quello di scoprire e approfondire di persona la sua arte.

giovedì 17 marzo 2011

Hugo Pratt (1927-1995)

Il simbolo stesso dell’avventura, non soltanto italiana e non soltanto a fumetti: illustratore (ma seppur a proposito, la definizione è ampiamente riduttiva), romanziere, a volte saggista, perfino personaggio in piccoli camei al cinema, nei fumetti e di un libro, inevitabilmente intitolato Un romanzo d’avventura.

Nonostante l’evidente impossibilità di racchiudere in poche righe – anche se non a caso questo è il nostro post più lungo – alcunché della sua vita (compreso il vero nome e cognome all'anagrafe di Rimini, Ugo Prat), delle sue opere e anche dei suoi mirabolanti racconti (fanfaronate comprese) capaci di riunire l’una e le altre, ci piace festeggiare questo 150° dell’Unità d’Italia con il suo più famoso narratore per immagini, ricordato alla sua morte da un necrologio sul Corriere della Sera da parte del Ministro della Cultura dell’epoca, lo storico dell’arte Antonio Paolucci, in grado di far parlare di sé con un inedito (il chiaccherato Sandokan nel 2009, a 15 anni dalla sua scomparsa e 40 dalla realizzazione dell’opera) e da oggi fino al 21 agosto protagonista di una mostra “definitiva” alla Pinacoteca di Parigi.

Oltre alle schede multilingue di Wikipedia, dell'immancabile Lambiek e la Fondazione Fossati, valgono una visita il sito ufficiale e un ricchissimo archivio digitale, ma anche lo spazio del suo editore italiano, la voce di uBC e chicche sparse qua e là.

Non si contano nei decenni le esposizioni di sue opere, i rispettivi cataloghi, le continue ristampe e nuove edizioni delle sue storie, tanto da far perdere il conto delle iniziative anche agli appassionati.

Sul web si trovano interviste, ma anche chiaccherate e conversazioni raccolte negli anni pure in francese per documentari, più merchandising, inaugurazioni di mostre e altro ancora, compresa la consegna del Grand Prix nazionale francese per le arti grafiche dal ministro Jack Lang nel 1988, uno speciale di Rai Gulp e un’intervista in francese sulla sua creatura più celebre, il marinaio Corto Maltese.

Per chi vuol saperne (inevitabilmente) di più sulla sua produzione sterminata comprese copertine di dischi, come l’evocativa Mari del Sud di Sergio Endrigo o quelle per la rivista Sgt. Kirk come l’immagine qui sopra tra la massa di articoli e volumi specifici segnaliamo le “illazioni sull’ultimo eroe romantico” appena aggiornate da Gianni Brunoro e la bella sintesi tra fumetto e letteratura di Giovanni Marchese. Ma la bellezza delle immagini (multimediali) di Pratt è tale che ognuna di loro è una continua (ri)scoperta. Dal passato, nel presente, per il futuro: buona caccia.

sabato 12 marzo 2011

Alessandro Simeoni (1928-2007)

Pittore e cartellonista cinematografico, autore di alcune tra le più celebri locandine italiane, dalle mani in tasca di Accattone allo sbruffone di Un americano a Roma, dall’uomo che cade nel vortice di Profondo Rosso a centinaia di B-movie spesso salvati dalle sue locandine insieme “fotografiche” ed evocative (come il Maurizio Merli qui accanto, per Italia a mano armata del 1976).

Ribattezzatosi Sandro Symeoni per far pronunciare correttamente il suo nome anche agli americani, ha contribuito in misura non insignificante al successo italiano ad esempio di Woody Allen con il suo primo film Prendi i soldi e scappa (1969), ma anche all’estetica dei primi esempi di comunicazione “integrata” attuata con l’epocale Per un pugno di dollari (1964) di Sergio Leone.

Con alle spalle una formazione accademica (e avendo tra l’altro esposto con Renato Guttuso), di lui colpisce la versatilità e l’espressività – dalla violenza dell’horror alla delicatezza di certo cinema drammatico – con scelte cromatiche sempre molto incisive, fedele all’idea che “il manifesto non deve ricalcare il film, ma darne un’idea immediata”. Negli ultimi anni si è dedicato a nuove copertine per colonne sonore di film già graziati della sua arte all’epoca della loro uscita.

In questi giorni viene celebrato a Milano da una “mini” mostra all’interno della sempre scialba Cartoomics, mentre sul web si trovano diverse sue opere, soprattutto per i cosiddetti film “di genere” qua e , ma nonostante sporadiche esposizioni, non esiste ancora una monografia a lui dedicata: bisogna “accontentarsi” della monumentale raccolta in tre volumi (si parla da anni di un quarto...) Platea in piedi di Baroni Maurizio per l’editore Bolelli, di fatto l’unico testo italiano di una certa serietà sull’argomento. In attesa di prossime riscoperte, sempre benemerite anche quando largamente tardive.

giovedì 10 marzo 2011

Barbara Canepa (1969)

Disegnatrice e colorista, ma anche sceneggiatrice e operatrice editoriale, ha diviso molte produzioni con il compagno (per un certo periodo anche di vita, ma l’arte dura di più...) Alessandro Barbucci: per le serie animate Disney Babies e Giovani Marmotte e la creazione grafica delle rivoluzionarie W.i.t.c.h., primo esempio eclatante di sincretismo visuale – prima ancora che fumettistico – tra Oriente e Occidente, manga e supereroi, filtrando empaticamente (e/o sfruttando sapientemente) gli slanci e le inquietudini delle adolescenti di mezzo mondo.

Il loro lavoro è proseguito con l’ideazione grafica dell’adrenalinico Monster Allergy e della raffinata Sky Doll (che a fine anno prevede di raggiungere il quarto volume, con il quinto già in lavorazione), più annessi e connessi (come il manifesto di Lucca Comics & Games 2004 qui sopra).


Sul web si trova anzitutto il suo blog ufficiale, la pagina Facebook e Twitter. Altri dettagli sono rintracciabili grazie alla una volta solerte uBC e la sempre rinomata Fondazione Fossati, nonché l’enciclopedica fumetteria Lambiek, blog di appassionati, spazi di fiere torinesi e repertori francesi (niente male per una genovese!).


Per gli aficionados, il Papersera dà conto analiticamente dei suoi dieci anni disneyani, accanto a un’intervista, una mostra parigina, un Master sulla colorazione ad Angoulême e il blog della nuova etichetta Venusdea per la transalpina Soleil (che si aggiunge alla collana Metamorphose, diretta insieme a Clotilde Vu per serie come END con Anna Merli e Alice con Joshua Middleton).


L’ennesima modalità per dare spazio alla creatività. E che faccia rima non è (solo) un caso.

mercoledì 9 marzo 2011

Alessandro Barbucci (1973)

Da disegnatore disneyano “classico ma non troppo” (per le serie animate Disney Babies e Giovani Marmotte, il video 3D Winnie the Pooh, la rivista PK e le storie di Paperino Paperotto) a creatore grafico (insieme all’allora compagna Barbara Canepa) delle rivoluzionarie W.i.t.c.h., primo esempio eclatante di sincretismo visuale – prima ancora che fumettistico – tra Oriente e Occidente, manga e supereroi, filtrando empaticamente (e/o sfruttando sapientemente) gli slanci e le inquietudini delle adolescenti di mezzo mondo. La storia del Nostro e di molti colleghi autori della sua generazione nasce tutta qua, per poi sentire subito la spinta a crescere e creare personaggi propri, realizzati e curati interamente in prima persona.

Dopo l'ideazione grafica di Monster Allergy, è la raffinata Sky Doll (qui accanto in un'efficace copertina del 2002) a spingere le creazioni della coppia Barbucci & Canepa ancora più in là, in un mix riuscito tra fantascienza e fumetto “d'autore” che ottiene più di un riconoscimento internazionale, anche se fatica a trovare una dimensione del tutto compiuta (a fine anno uscirà il quarto volume, ed è in lavorazione anche il quinto). Meno di un anno fa, Alessandro ha firmato Chosp, il suo primo personaggio realizzato in solitudine, non disdegnando la cura di volumi collettivi e servizi di character design, oltre a concept e visualizzazioni per l’agenzia Saatchi & Saatchi e nel rutilante mondo dei videogiochi.

Oltre al blog ufficiale, una scarna Wikipedia e alla Fondazione Fossati, grazie a Internet si può reperire una cronologia, nonché le schede su Lambiek e Comics World, ma anche il repertorio delle sue circa 1200 tavole disneyane e una descrizione (più lunga in inglese) del mondo delle sue bambole meccaniche.

Non mancano alcuni filmati, come una recentissima intervista (in francese) dal festival di Angoulême, un’altra in spagnolo (castigliano, per la precisione) e perfino disegno e colorazione digitale di Noa su iPad. Perché, almeno a chi non ha le fette di salame sugli occhi, è evidente che le nuove tecnologie non possono che essere amiche della creatività...

domenica 6 marzo 2011

Bruno Angoletta (1889-1954)

Grafico e illustratore, pittore e fumettista, caricaturista e scenografo, creatore tra le altre cose della Medusa per l’omonima collana Mondadori e soprattutto del celebre Marmittone nel 1928 (in piena e roboante epica fascista) per il Corriere dei Piccoli, poi collaboratore di riviste letterarie (da NovellaLa Lettura) e umoristiche (dal Bertoldo al Candido di Guareschi), inventore di giochi e filastrocche, oltre che designer editoriale.

Impossibile sintetizzare in poche righe la classe, la vivacità e la modernità di “Ang” (come firmava le vignette satiriche), avanti trenta-quarant’anni rispetto alla cultura italiana del periodo – e scusate la parola cultura, di questi tempi potrebbe offendere qualche italiota – e capace di rappresentare “l'esatto indispensabile, narrato con segno chiaro e affettuoso, colorate con stile”.

Seppur assolutamente non esaustive, sul web valgono una visita la voce enciclopedica di Wikipedia e quella della Fondazione Fossati, appena meno scarne dell’olandese Lambiek e di SuperEva. Ma ci sono altri dettagli anche qua e , basta saper cercare.

Oltre a un vecchio volume Garzanti, è quasi indispensabile recuperare il benemerito catalogo della splendida mostra milanese Dalla A alla Ang di dieci anni fa, con ampi stralci disponibili in Rete grazie alla Fondazione Mondadori.

Nel fastidioso chiacchiericcio moderno, riprendere in mano le sue opere (perfino quelle pubblicitarie, come quella qui sopra del 1932 per la rivista Le Vie d’Italia del Touring Club) è un vero toccasana.

martedì 1 marzo 2011

Nicoletta Ceccoli (1973)

Nata nella Repubblica di San Marino, dove vive e lavora (e per cui ha firmato ben tre serie di francobolli: sui diritti dell'infanzia, il Natale e il circo), è diplomata all'Istituto Statale d'Arte di Urbino in cinema d'animazione ma si è sempre dedicata all'illustrazione per l'infanzia, pubblicando per le maggiori case editrici italiane (Mondadori, Fabbri, Fatatrac, San Paolo) e alcune straniere (tra Inghilterra, Taiwan e Svizzera), oltre a traduzioni in Francia, Corea, Messico, Spagna e Stati Uniti.

Ha ricevuto il premio Andersen nel 2001, l'Award of Excellence per il suo inusuale Pinocchio nel 2002 edito dalla Mondadori hanno ricevuto da Communication Art (USA). Ha partecipato a numerose mostre, in Italia e all'estero (Seattle, Toronto, Tokyo e Bratislava tra le altre), tra cui una sua personale alla Dorothy Circus Gallery di Roma lo scorso autunno e da un mese al parigino Le Cube fino a luglio.

Oltre al sito ufficiale e la pagina Facebook, su Internet si trovano schede e profili da più parti. Negli ultimi tempi le sue creature fantastiche (“candidamente inquietanti” secondo Giampaolo Mascheroni, in “un universo delicato a cui accostarsi con riverente cautela, come fosse fatto di ceramica e porcellana”) stanno spopolando nei siti italiani ed esteri, tra richiami a Lewis Carroll, Piero della Francesca e alcune illustrazioni utilizzate per una collezione di abbigliamento e accessori in edizione limitata nella scorsa primavera/estate di Pepoli.

Non mancano slideshow qua e , l’inaugurazione di Libriamoci 2009 e un’intervista bilingue. Ma il suo mondo straordinario si spalanca soprattutto grazie alle sue illustrazioni...

lunedì 28 febbraio 2011

Carlo Stanga (1966)

Già illustratore prima ancora di laurearsi in architettura al Politecnico della sua Milano (anche se vive lunghi periodi dell'anno a Berlino godendone dell'aria ispiratrice), può vantare opere in grado di suscitare, come ha ben sintetizzato Francesca Sassoli, “un leggero capogiro da sindrome di Stendhal per la bellezza e la minuzia” (qui accanto un bel Risorgimento da La Domenica di Repubblica dello scorso 20 febbraio): tra queste, Parigi e i suoi palazzi fin de siecle, la Barcellona di Gaudì, Milano sotto la volta della Galleria Vittorio Emanuele, la Fontana di Trevi a Roma...

Oltre al sito ufficiale e alla sua pagina Facebook, tracce di questo evidente discepolo dei maestri Saul Steinberg e Bruno Munari si trovano in più di uno spazio web, oltre che nelle produzioni delle maggiori case editrici e riviste italiane: De Agostini, Editrice La Scuola, McGraw-Hill, Io Donna, GQ...

I suoi disegni a china, realizzati con uno 0.1, “il Rapidograph che gli architetti usavano prima dell’avvento del computer” (che il Nostro usa solo per assemblare i palazzi che realizza separatamente a mano), si trovano in gallerie virtuali, un bel portfolio in pdf e tempo fa anche sullo storico “settimanale di resistenza umana” Cuore (1989-97) e nella comunicazione pubblicitaria della Swatch.

Omaggiato nell’estate 2009 da quattro mesi di esposizione del suo poster nella metropolitana di New York, ha partecipato a parecchie mostre collettive in Italia e all′estero (Milano, Torino, Parigi, Taipei...), concedendo alcune interviste, anche filmate. Ma come dice Umberto Eco sulla “geografia imperfetta” di Corto Maltese, “io non mi fido degli autori, che sovente mentono. Mi fido solo dei testi”. Scritti o disegnati, poco importa.

lunedì 7 febbraio 2011

Attilio Mussino (1878-1954)

Pittore, fumettista (è suo il primo personaggio italiano, il piccolo Bilbolbul) e illustratore, è celeberrimo per le sue splendide immagini del primo Pinocchio a colori (un tono diverso per ogni capitolo) pubblicato da Bemporad giusto cento anni fa (oggi nel catalogo Giunti), da cui fu poi tratta una serie di cartoline, oltre a far vincere al suo autore una medaglia d'oro all'Expo di Torino 1911: qui accanto vedete una celebre immagine dal Capitolo XX.

A lui è intitolato un intero museo nel comune di Vernante vicino a Cuneo (in un tripudio di murales), oltre che un concorso nazionale di pittura.


Sul web si trova una voce su Wikipedia, una alla Fondazione Fossati e poche righe su Lambiek, ma anche profili biografici più precisi.


Una bella monografia è uscita nel 1989 per l’editore cuneese L’Arciere, dall’appropriato titolo Attilio Mussino: lo zio di Pinocchio. Ma sarebbe ingiusto relegare il suo lavoro alle immagini realizzate per il burattino più famoso del mondo (in realtà una marionetta che si muove senza fili come un automa!), come ben sa chi ha letto il “medaglione” su di lui nel primo volume dei Pittori di carta dell’espertissimo Santo Alligo, appena ristampato con ulteriori chicche da Little Nemo Editore. Per chi ha voglia, c’è ancora molto da (ri)scoprire.

domenica 30 gennaio 2011

Leonetto Cappiello (1875-1942)

Uno dei padri della cartellonistica italiana moderna (qui accanto il manifesto pubblicitario parigino del 1924 usato l’anno scorso per la copertina di uno degli innumerevoli romanzi di Andrea Camilleri), caricaturista e illustratore stabilitosi a Parigi (insignito della Legion d’Onore nel 1914), creatore grafico nel 1909 del primissimo antieroenoir Zigomar, ma anche decoratore d’interni con affreschi e autore di pregiate acqueforti...

Ancor oggi le sue scelte grafiche e intuizioni moderne vengono seguite spesso pedissequamente e quasi sempre senza accorgersene pressoché dalla totalità dei cosiddetti “creativi” ma anche dai professionisti della comunicazione in senso lato.

Oltre a Wikipedia e il sito ufficiale a cura della famiglia (in francese e inglese), si trovano profili biografici sulla Encyclopedia of Irish & World Art, sul portale dell’Arte Liberty in Italia, in gallerie d’arte, alcuni blog appassiona(n)ti (come speriamo il nostro) e perfino presentazioni in Power Point.

Non manca addirittura uno studio sul suo albero genealogico e un’analisi semiotica dei suoi manifesti realizzati per la Cinzano, anche se la goduria per gli occhi sono sempre i suoi manifesti rintracciabili in molti siti e sempre ammirevoli per gusto e impostazione.

Per chi non resiste (giustamente) al fascino di saperne di più, rimane imperdibile il catalogo di una mostra newyorchese del 2004... che pur non avendo in pratica bisogno di un’edizione italiana non sarebbe male vedere nelle librerie del Bel Paese: la speranza è l’ultima a morire, dice la saggezza popolare.

sabato 29 gennaio 2011

Chiara Rapaccini (1954)

Laureata in pedagogia, grafica e scenografa, ma anche arredatrice e scultrice, scrittrice di libri per ragazzi e romanzi satirici quanto mai ironici e scanzonati, illustratrice per Corriere della Sera, la Repubblica e il manifesto, autrice di film di animazione per la RAI e il cinema (oltre a disegnare locandine per Mario Monicelli, suo compagno dal 1973), collaboratrice del Teatro di Roma e docente dal 1995 all'Istituto Europeo del Design di Roma... La gamma di espressione di questa fiorentina d’assalto non sembra aver mai fine, giustamente premiata da riconoscimenti come il premio Battello a Vapore della Città di Verbania nel 1999.

Al di là del suo frizzante sito ufficiale, lei stessa ha scritto un breve profilo e il Festivaletteratura l'ha ospitata riassumendone la carriera. Si trova anche una mini-intervista per il Corriere della Sera nel 2005, oltre alla mostra all’Istituto Italiano di Cultura newyorchese del 2009.

Qui sopra il bel manifesto realizzato per il festival di Courmayeur del 2001 (disponibile anche in alta definizione), mentre non mancano altre sue sculture e arredi.

Chi non le conoscesse, può sorridere con le sue divertenti cartoline sugli “amori sfigati” usciti per san Valentino un anno fa, presentati in una lunga, spiritosa intervista. Distratti da un indistinto mercimonio che sembra applicarsi a tutto, in un Paese dove il capo della polizia si chiama Manganelli e il segretario generale dei vescovi Crociata, la levità e l’intelligenza di autori come "Rap" sono necessari come respirare. Non fatevela scappare.