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domenica 21 dicembre 2014

Iacopo Bruno (1964)

Illustratore spezzino di smagliante bravura e gusto raffinato, dopo il diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Carrara nel 1989 si trasferisce a Roma e comincia a collaborare con Mondadori illustrando le collane di Urania, Gialli e le copertine dei classici di Isaac Asimov. 

Dopo le partecipazioni al concorso internazionale di illustrazione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna nel 1996 e 2000 (che, vale la pena ricordarlo, è la più importante al mondo nel settore), nel 2009 apre a Milano lo studio specializzato in grafica editoriale, illustrazione e tipografia TheWorld of DOT insieme alla moglie Francesca Leoneschi, art director per Rizzoli e con esperienza decennale (come senior designer in Mondadori e art director nel 2008 presso Mucca Design a New York), attraverso cui collabora con le più importanti case editrici italiane: a tuttoggi, le sue illustrazioni sono state pubblicate su oltre 400 titoli in Italia e all’estero. 

Da tempo sviluppa e realizza progetti editoriali per ragazzi, in particolare dopo il successo per Il Battello a Vapore della serie di Ulysses Moore e poi di Century e Criptoanimali... (fra cui anche il romanzo con la copertina qui sopra) oltre alla direzione artistica dei progetti editoriali di Atlantyca Entertainment, sempre più spesso i volumi di gialli allegati al Corriere della Sera (di Giorgio Scerbanenco, Patricia Highsmith e Agatha Christie fra gli altri) e al nuovo design della collana Carta Bianca per Edizioni EL.

Nel 2013 la Society of Illustrators di New York include il suo lavoro per Scary Tales di James Preller fra i cento libri meglio disegnati dell’anno e il 2015 lo vedrà esordire come autore in prima persona di un libro illustrato per l’infanzia (che visto il suo talento si annuncia imperdibile).

Sue opere si trovano nel sito dello studio, nel blog ufficiale, su Facebook e LinkedIn, ma non è raro trovare suoi ottimi profili curati da blogger e riviste anche stranieri, comprese interviste in inglese e significativi booktrailer. Ma soprattutto segnaliamo l’istruttiva chiacchierata sul suo lavoro (in particolare per i romanzi di Neil Gaiman) condotta da Mario Pasqualotto al festival di Lucca Comics & Games 2010.

Come sempre, l’eccellenza italiana esiste anche se nel mondo di oggi bisogna saper cercare: ma la forza e l’evidenza del lavoro di Bruno sono fra le nostre gioie più significative degli ultimi anni.

venerdì 8 febbraio 2013

Michele Tranquillini (1962)

Illustratore e graphic designer con esperienza decennale da art director in McCann-Erickson (dove ha curato campagne pubblicitarie stampa e TV, tra gli altri per Algida, McDonald’s, Coca-Cola, L’Oreal, Findus, Levi’s, Yomo), nel 1995 ha aperto un suo studio, studiando cinema alla New York University e partecipando a workshop di calligrafia con l’Associazione Calligrafica Italiana. Collabora da tempo con studi di design, riviste (come l’allegato mensile I viaggi del Sole) e quotidiani (in particolare il Corriere della Sera), realizzando mappe e reportage di viaggio illustrati (le immagini per cui è più noto), ma anche schizzi architettonici, a volte raccolti in volume come per gli oltre mille layout e vedute di Un giorno a Milano (Cartacanta 1999) scritto da Raffaella Rietmann.

Collabora regolarmente con Ultratravel (inserto del Daily Telegraph) e Traveller UK per Condè Nast, nonché il Fondo per l’Ambiente Italiano. Di lui ricordiamo con piacere anche La mappa (molto affollata) dei Mondiali (DeAgostini 2010) realizzata con il brillante Walter Fontana (e per questo intervistati da uno splendido falso Alain Elkann su Rai 3) e la partecipazione alla mostra collettiva “Fantastiche matite” a Seregno (MI), replicata lo scorso ottobre, oltre alla bella personale al Festival dell’Illustrazione di Pavia nel 2008.

Oltre a un bellissimo blog ufficiale, la sua pagina Facebook e un album Flickr, può capitare di trovarlo a passeggio per la “sua” Milano d’adozione (è nato a Trento), dove pochi giorni fa ha presentato una linea di “pensieri da indossare”, da cui abbiamo tratto l’immagine di apertura.

Come ha scritto Roberto Denti nel 2005, “le illustrazioni di Michele Tranquillini impongono la loro efficacia espressiva attraverso un insolito impasto di linee di rara efficacia compositiva. Se l’emozione visiva è data dalla percezione essenziale dell’immagine ci si rende poi conto che questo effetto è dato dai tratti minuziosi con i quali essa è costruita, tratti che sempre si fondono in una sorprendente intuizione complessiva”. E non è tutto: oggi come non mai, l’illustrazione ha mille rivoli insospettabili...

domenica 30 settembre 2012

Simona Sanfilippo (1976)


Giovane illustratrice di talento, diplomatasi in grafica pubblicitaria a Torino nel 1995 e poi sempre in ricerca, sotto la guida di maestri riconosciuti come Massimiliano Frezzato e Fabiano Negrin. 

Nel 2001 si diploma all’IED del capoluogo piemontese (con un progetto per il libro Lo zucchero d’argento) e si dedica con passione all’illustrazione per l’infanzia – da cui abbia tratto l’immagine qui accanto, per il libro La vieille dame et le vent di Nicole Snitselaar – venendo selezionata ai concorsi d’illustrazione di Bordano e Chioggia, ma anche Pictor e Illustrissimi nonché Illustranimali.

Ha collaborato con albi illustrati della bolognese Giunti, cartoline della britannica Images & Editions, libri illustrati tra l’altro di Harcourt, Evans Brothers, poesie illustrate delle britanniche Out of the Ark e Ladybird, packaging e calendari per Caffarel e Galup, perfino design di gadget per PEA&Promoplast e di timbri da collezione per Scrapalbum, nonché associazioni come Cartacanta e Satyagraha.

Oltre al suo sito ufficiale, la pagina Facebook e il blog IncantaMenti, in Rete si trovano spazi web in cui scovare alcune delle sue splendide opere... ma la cosa migliore è sempre guardare “dal vivo” su carta.

Tophost

mercoledì 7 dicembre 2011

Tullio Pericoli (1936)

Pittore e disegnatore, ma anche scenografo e costumista, nonché naturalmente illustratore e ritrattista d’eccezione (fin dal suo esordio per Il Messaggero nel 1957). Per festeggiare al meglio sant’Ambroeus, dedichiamo il post di oggi a un altro milanese d’adozione, con la triplice occasione dei suoi cinquant’anni in terra meneghina, di una splendida, commovente ed emozionante biografia (divorata ieri sera dato che si legge tutta d’un fiato scritta dalla sua corregionale Silvia Ballestra) e una manciata di mostre tuttora aperte, che tentano invano di circumnavigarne la grandezza.

Impossibile riassumere il curriculum di Pericoli in poche righe: ricordiamo la celebre striscia satirica “Tutti da Fulvia sabato sera” (apparsa sia su la Repubblica che sul Corriere della Sera...) in coppia affiatata con il pubblicitario Emanuele Pirella, esempi fulminanti come il sommo Jorge Luis Borges qui sopra ritratto nel 1987 (l'anno dopo Livio Garzanti chiede a Tullio di affrescare un salone della sua casa editrice) e in questo 150° anno dell’unità d’Italia perfino il cencio del Palio di Siena.

Per saperne (e vederne) di più si può consultare Wikipedia, un bel profilo, uno spazio della Regione Marche e quello allestito da Adelphi per un celebre libro.

Gli incontentabili (come noi) possono poi rifarsi gli occhi su Internet con raccolte di opere, più di un omaggio negli anfratti web... compresa l'intera cartella stampa della mostra all’Ara Pacis nel 2010 e un servizio su una tavola rotonda del 2008 per la mostra milanese su La Domenica del Corriere (dove Tullio si firma Piero Colì).

Non mancano filmati e interviste per approfondire un... ritratto il più possibile a tutto tondo. Anche se già i suoi sono inarrivabili: come ha scritto Marco Vallora nel 1985, “sono saggi penetrantissimi, analisi inesorabili ed esaurienti”.

martedì 6 dicembre 2011

Maddalena Sisto (1951-2000)

Giornalista, architetto, viaggiatrice, illustratrice, osservatrice appassionata del suo tempo (come ben sintetizza il suo sito ufficiale), “ha raccontato con i suoi disegni trent’anni di moda, design e costume e un mondo femminile che cambiava restando lo stesso” (come noto, siamo la patria del Gattopardo...).

Giunta in treno a Milano dalla natìa Alessandria appena ventenne per frequentare la facoltà di architettura, trova lavoro alla Condé Nast rispondendo a un’inserzione. Inizia a sintetizzare il proprio stile a una sfilata di Yves Saint Laurent negli anni Settanta e non smette più. Si occupa di moda, costume, design e tendenze per Vogue e le sue “signorine allungate”, ora snob ora depresse o allegre, da riviste eleganti come Glamour, Elle, The New Yorker (ma anche Panorama e il Sette allegato al Corriere della Sera del giovedì) arrivano alle maggiori gallerie del mondo. Disegna una collezione di teiere-scultura a forma di teste femminili, collabora con riviste tedesche, americane e spagnole, realizza campagne pubblicitarie in Germania (Scholz & Friends di Amburgo) e Italia (JWT, TBWA).

In Rete si trovano suoi profili tra blog e ricordi sempre appassionati, una recente iniziativa sulla passeggiata alessandrina a lei dedicata e perfino uno sfondo creato ad hoc per chi usa (come da qualche mese chi vi scrive) Windows 7.

“Dopo Brunetta, Mad è stata l’unica ad aver saputo sintetizzare le tante anime femminili”, ha spiegato l’amica Franca Sozzani in occasione della mostra milanese “Il mondo di Mad” da lei curata nel 2004 (se ce la fate, recuperate il catalogo Condé Nast, curato da Giancarlo Ascari in arte Elfo, coetaneo dell’autrice)

Tra i suoi libri-compendio, vi segnaliamo Il Bloc Notes di Mad (2000) uscito per la Hazard di Gianni Miriantini (con 69 vignette realizzate tra il 1999 e il 2000 per la rubrica “Controcanto” di Lina Sotis sul Sette) e Immagini e interpretazioni del mondo di Mad, catalogo Skira curato da Massimiliano Finazzer Flory con scritti di Gillo Dorfles per la mostra omonima del 2005.

“Io non riesco a inserire delle battute per ridere di moda”, ha scritto una volta, “mi piace invece disegnare personaggi che siano già intensamente espressivi in sé, da cogliere dopo un’attenta osservazione, un autentico interesse, un’occhiata stupita. E poi ridere che non è deridere, né additare né sghignazzare: io gioco, mi diverto facendomi mille autoritratti, perché sono sempre io quella che ritraggo oppure una che conosco molto bene”. La meravigliosa mostra milanese di un anno fa e un’altra alessandrina di qualche mese dopo sulle “Equilibriste, Donne a pezzi, Funambole e altro ancora…” confermano le parole di Lina Sotis: “Nei suoi schizzi possiamo ritrovare tutti i tic della società contemporanea. Era un folletto, e che anche volando via ha trovato il modo di rimanere fra noi”. E siamo convinti che lo resterà a lungo.

lunedì 30 maggio 2011

Paolo Rui (1962)

Brillante illustratore, anche per la sua accattivante difficoltà di classificarlo e “incasellarlo” in un genere ben preciso, ha sempre spaziato tra pubblicità ed editoria, oltre che tra un Paese e l’altro del pianeta (da Milano a Pasadena, a Taiwan...).

A molti è noto anche per la sua presidenza (dal 2001 al 2005) dell’Associazione Illustratori italiana, proprio di recente pronta a rifondarsi insieme ai colleghi
fumettisti (che spesso... sono le stesse persone!), come anticipato al Napoli Comicon giusto un mese fa.

Oltre al suo bellissimo sito ufficiale e al suo divertente blog, è in gran parte disponibile il suo curriculum su Linkedin.

Vengono poi il profilo dell’associazione (con tanto di gallery), nonché la pur minima Wikipedia e una presentazione di Officina Creativa, responsabile anche di una sua lunga intervista che parte da qui, prosegue qui e si conclude qui.

Ci piace riprendere proprio oggi con lui questo blog (dopo un mese di assenza per un trasloco ben poco “virtuale”...) con una sua profetica immagine del 2010 su una “Milano salvata da la improvisa et funesta glaciatione de primavera”... anche se non parla del nuovo sindaco Giuliano Pisapia!

Da qualche giorno sono anche visibili in italiano e in inglese le animazioni dei suoi quadri della “Storia di Milano come la cittadinanza pose” (con regia e montaggio di Antonio Cova e musiche di Antonello Brogna), oltre a diverse opere ora esposte presso la bella Torre dell'Acquedotto di Cusano Milanino e all’ormai imminente mostra sul Naviglio Grande, di fronte al suo studio, in occasione della Festa dei Navigli milanesi.

I suoi sogni? Fare cartoni animati (è già visibile un suo minuto), nonché “guidare un dirigibile e andare su Marte. In fondo, perché stupirsi? Con la fantasia tutto è possibile...

mercoledì 6 aprile 2011

Anselmo Ballester (1897-1974)

Pittore e cartellonista della prima ora, respira l’arte e l’attività del padre Federico (“pittore di origine spagnola”, come recita Wikipedia) e dopo l'Accademia di Belle Arti a Roma si specializza nella comunicazione cinematografica – senza trascurare la pubblicità in senso stretto e a rare puntate nella politica – realizzando in oltre quarant’anni migliaia di manifesti e locandine di ogni formato per le più importanti case di produzione in Italia e Stati Uniti: qui accanto il disegno originale per il manifesto del film La terra contro i dischi volanti, del 1956.

Negli anni Venti si associa in particolare nella B.C.M. con i colleghi Alfredo Capitani e Luigi Martinati, lavorando pressoché senza interruzioni fino agli inizi degli anni Sessanta. Richiestissimo dai collezionisti anche per la sua indubbia bravura, giusto un anno fa è stato oggetto di una retrospettiva dalla casa d’aste Bloomsbury.


Sul web si trovano con facilità diverse sue opere, anche grazie al sito del nipote Claudio Procesi... ma anche nel suo caso, a parte l’immancabile presenza in alcuni testi collettivi sull’arte dei cartellonisti italiani e un paio di testi specialistici (uno dell’università di Caracas nel 1979 e uno di quella di Parma nel 1981, più il catalogo di una mostra mostra curata dall'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano nel 2003), manca una monografia sul suo lavoro a tratti davvero smagliante. Riusciremo a leggerne (e soprattutto a vederne) una, prima o poi?

sabato 26 marzo 2011

Maria Pezzi (1908-2006)

Raffinata giornalista e illustratrice, di moda ma non solo. Dopo una breve esperienza di recitazione, incoraggiata dal grande grafico pubblicitario Federico Seneca (ideatore tra l’altro degli ancora in auge “Perugina”), studia pittura e disegno finché, conosciuto nel 1937 a Parigi il l’italo-francese René Gruau, si convince a fare del disegno di moda la sua professione.

Corrispondente da Parigi per L'Europeo, quando la moda italiana si svincola da quella francese (a Firenze nel 1951) accompagna i servizi dell'amica Elisa Massai per l’americano Women's Wear Daily, con disegni e bozzetti che presto raccolgono l’attenzione generale.

Sue corrispondenze e disegni escono anche su La Domenica del Corriere e il Corriere d'Informazione, documentando il periodo dei “grandi nomi” come Christan Dior, Coco Chanel, Pierre Cardin, Yves Saint-Laurent. e saldando l’amicizia con giornalisti e scrittori come Camilla Cederna, Arrigo Benedetti, Giorgio Bocca, Alberto Cavallari, Gaetano Afeltra e Dino Buzzati (per il quale disegna anche costumi teatrali).

I suoi servizi settimanali con tavole a tempera sul quotidiano Il Giorno costituiscono una vera e propria storia illustrata della moda, con le apparizioni degli italiani Valentino, Mila Schön, Krizia e Missoni, mentre scritti e interviste sui settimanali Donna e Vogue documentano la storia del costume. Non a caso è la principale collaboratrice di Guido Vergani (che su di lei scrive un bel libro, di cui riportiamo qui sopra il disegno della copertina) al Dizionario della Moda curato per Baldini & Castoldi nel 1994.

Oltre alla sua voce su Wikipedia (in gran parte ripresa da un portale), sul web si trovano una bella intervista del 2000 e un ricordo personale in occasione della sua recente scomparsa.

Nel 2001 il presidente Ciampi le ha conferito il Cavalierato di Gran Croce della Repubblica Italiana: ma per chi non ha bisogno di queste certificazioni “ufficiali”, lei – che si definiva una semplice cronista, visiva oltre che di scrittura – risultava già di un livello superiore e mai... fuori moda. In tutti i sensi.

giovedì 17 marzo 2011

Hugo Pratt (1927-1995)

Il simbolo stesso dell’avventura, non soltanto italiana e non soltanto a fumetti: illustratore (ma seppur a proposito, la definizione è ampiamente riduttiva), romanziere, a volte saggista, perfino personaggio in piccoli camei al cinema, nei fumetti e di un libro, inevitabilmente intitolato Un romanzo d’avventura.

Nonostante l’evidente impossibilità di racchiudere in poche righe – anche se non a caso questo è il nostro post più lungo – alcunché della sua vita (compreso il vero nome e cognome all'anagrafe di Rimini, Ugo Prat), delle sue opere e anche dei suoi mirabolanti racconti (fanfaronate comprese) capaci di riunire l’una e le altre, ci piace festeggiare questo 150° dell’Unità d’Italia con il suo più famoso narratore per immagini, ricordato alla sua morte da un necrologio sul Corriere della Sera da parte del Ministro della Cultura dell’epoca, lo storico dell’arte Antonio Paolucci, in grado di far parlare di sé con un inedito (il chiaccherato Sandokan nel 2009, a 15 anni dalla sua scomparsa e 40 dalla realizzazione dell’opera) e da oggi fino al 21 agosto protagonista di una mostra “definitiva” alla Pinacoteca di Parigi.

Oltre alle schede multilingue di Wikipedia, dell'immancabile Lambiek e la Fondazione Fossati, valgono una visita il sito ufficiale e un ricchissimo archivio digitale, ma anche lo spazio del suo editore italiano, la voce di uBC e chicche sparse qua e là.

Non si contano nei decenni le esposizioni di sue opere, i rispettivi cataloghi, le continue ristampe e nuove edizioni delle sue storie, tanto da far perdere il conto delle iniziative anche agli appassionati.

Sul web si trovano interviste, ma anche chiaccherate e conversazioni raccolte negli anni pure in francese per documentari, più merchandising, inaugurazioni di mostre e altro ancora, compresa la consegna del Grand Prix nazionale francese per le arti grafiche dal ministro Jack Lang nel 1988, uno speciale di Rai Gulp e un’intervista in francese sulla sua creatura più celebre, il marinaio Corto Maltese.

Per chi vuol saperne (inevitabilmente) di più sulla sua produzione sterminata comprese copertine di dischi, come l’evocativa Mari del Sud di Sergio Endrigo o quelle per la rivista Sgt. Kirk come l’immagine qui sopra tra la massa di articoli e volumi specifici segnaliamo le “illazioni sull’ultimo eroe romantico” appena aggiornate da Gianni Brunoro e la bella sintesi tra fumetto e letteratura di Giovanni Marchese. Ma la bellezza delle immagini (multimediali) di Pratt è tale che ognuna di loro è una continua (ri)scoperta. Dal passato, nel presente, per il futuro: buona caccia.

mercoledì 16 marzo 2011

Erika De Pieri (1979)

Tra fumetto e illustrazione, nuove autrici italiane crescono: potrebbe un po’ sbrigativamente sintetizzarsi così la vicenda professionale della giovane trevigiana, attiva anche nel mondo della pubblicità (che per molti artisti è l’unico modo di guadagnarsi di vivere in un Paese sempre più schiavo del denaro e infastidito dalla cultura).

Con diverse collaborazioni già all’attivo per diverse case editrici (Becco Giallo, Barbera, Nicola Pesce Editore, Ribis, Lavieri) e una manciata di mostre personali e collettive, durante l’anno scolastico insegna fumetto e illustrazione nelle scuole.


Oltre alla voce insolitamente dettagliata su Wikipedia e al suo “libertario” blog ufficiale, su Internet si trovano indicazioni delle sue opere (qui sopra, il disegno per la copertina de La bambina cioccolato del 2009), oltre ad articoli e recensioni qua e , più un’intervista, e segnalazioni più approfondite.


Uno stile con alcuni punti forti e altri ancora in divenire, che sa fare tesoro di ogni nuova avventura editoriale: fare il proprio dovere è ormai divenuto rivoluzionario... ma fa ben sperare. Il che, di questi tempi, non fa mai male.

sabato 12 marzo 2011

Alessandro Simeoni (1928-2007)

Pittore e cartellonista cinematografico, autore di alcune tra le più celebri locandine italiane, dalle mani in tasca di Accattone allo sbruffone di Un americano a Roma, dall’uomo che cade nel vortice di Profondo Rosso a centinaia di B-movie spesso salvati dalle sue locandine insieme “fotografiche” ed evocative (come il Maurizio Merli qui accanto, per Italia a mano armata del 1976).

Ribattezzatosi Sandro Symeoni per far pronunciare correttamente il suo nome anche agli americani, ha contribuito in misura non insignificante al successo italiano ad esempio di Woody Allen con il suo primo film Prendi i soldi e scappa (1969), ma anche all’estetica dei primi esempi di comunicazione “integrata” attuata con l’epocale Per un pugno di dollari (1964) di Sergio Leone.

Con alle spalle una formazione accademica (e avendo tra l’altro esposto con Renato Guttuso), di lui colpisce la versatilità e l’espressività – dalla violenza dell’horror alla delicatezza di certo cinema drammatico – con scelte cromatiche sempre molto incisive, fedele all’idea che “il manifesto non deve ricalcare il film, ma darne un’idea immediata”. Negli ultimi anni si è dedicato a nuove copertine per colonne sonore di film già graziati della sua arte all’epoca della loro uscita.

In questi giorni viene celebrato a Milano da una “mini” mostra all’interno della sempre scialba Cartoomics, mentre sul web si trovano diverse sue opere, soprattutto per i cosiddetti film “di genere” qua e , ma nonostante sporadiche esposizioni, non esiste ancora una monografia a lui dedicata: bisogna “accontentarsi” della monumentale raccolta in tre volumi (si parla da anni di un quarto...) Platea in piedi di Baroni Maurizio per l’editore Bolelli, di fatto l’unico testo italiano di una certa serietà sull’argomento. In attesa di prossime riscoperte, sempre benemerite anche quando largamente tardive.

giovedì 10 marzo 2011

Barbara Canepa (1969)

Disegnatrice e colorista, ma anche sceneggiatrice e operatrice editoriale, ha diviso molte produzioni con il compagno (per un certo periodo anche di vita, ma l’arte dura di più...) Alessandro Barbucci: per le serie animate Disney Babies e Giovani Marmotte e la creazione grafica delle rivoluzionarie W.i.t.c.h., primo esempio eclatante di sincretismo visuale – prima ancora che fumettistico – tra Oriente e Occidente, manga e supereroi, filtrando empaticamente (e/o sfruttando sapientemente) gli slanci e le inquietudini delle adolescenti di mezzo mondo.

Il loro lavoro è proseguito con l’ideazione grafica dell’adrenalinico Monster Allergy e della raffinata Sky Doll (che a fine anno prevede di raggiungere il quarto volume, con il quinto già in lavorazione), più annessi e connessi (come il manifesto di Lucca Comics & Games 2004 qui sopra).


Sul web si trova anzitutto il suo blog ufficiale, la pagina Facebook e Twitter. Altri dettagli sono rintracciabili grazie alla una volta solerte uBC e la sempre rinomata Fondazione Fossati, nonché l’enciclopedica fumetteria Lambiek, blog di appassionati, spazi di fiere torinesi e repertori francesi (niente male per una genovese!).


Per gli aficionados, il Papersera dà conto analiticamente dei suoi dieci anni disneyani, accanto a un’intervista, una mostra parigina, un Master sulla colorazione ad Angoulême e il blog della nuova etichetta Venusdea per la transalpina Soleil (che si aggiunge alla collana Metamorphose, diretta insieme a Clotilde Vu per serie come END con Anna Merli e Alice con Joshua Middleton).


L’ennesima modalità per dare spazio alla creatività. E che faccia rima non è (solo) un caso.

mercoledì 9 marzo 2011

Alessandro Barbucci (1973)

Da disegnatore disneyano “classico ma non troppo” (per le serie animate Disney Babies e Giovani Marmotte, il video 3D Winnie the Pooh, la rivista PK e le storie di Paperino Paperotto) a creatore grafico (insieme all’allora compagna Barbara Canepa) delle rivoluzionarie W.i.t.c.h., primo esempio eclatante di sincretismo visuale – prima ancora che fumettistico – tra Oriente e Occidente, manga e supereroi, filtrando empaticamente (e/o sfruttando sapientemente) gli slanci e le inquietudini delle adolescenti di mezzo mondo. La storia del Nostro e di molti colleghi autori della sua generazione nasce tutta qua, per poi sentire subito la spinta a crescere e creare personaggi propri, realizzati e curati interamente in prima persona.

Dopo l'ideazione grafica di Monster Allergy, è la raffinata Sky Doll (qui accanto in un'efficace copertina del 2002) a spingere le creazioni della coppia Barbucci & Canepa ancora più in là, in un mix riuscito tra fantascienza e fumetto “d'autore” che ottiene più di un riconoscimento internazionale, anche se fatica a trovare una dimensione del tutto compiuta (a fine anno uscirà il quarto volume, ed è in lavorazione anche il quinto). Meno di un anno fa, Alessandro ha firmato Chosp, il suo primo personaggio realizzato in solitudine, non disdegnando la cura di volumi collettivi e servizi di character design, oltre a concept e visualizzazioni per l’agenzia Saatchi & Saatchi e nel rutilante mondo dei videogiochi.

Oltre al blog ufficiale, una scarna Wikipedia e alla Fondazione Fossati, grazie a Internet si può reperire una cronologia, nonché le schede su Lambiek e Comics World, ma anche il repertorio delle sue circa 1200 tavole disneyane e una descrizione (più lunga in inglese) del mondo delle sue bambole meccaniche.

Non mancano alcuni filmati, come una recentissima intervista (in francese) dal festival di Angoulême, un’altra in spagnolo (castigliano, per la precisione) e perfino disegno e colorazione digitale di Noa su iPad. Perché, almeno a chi non ha le fette di salame sugli occhi, è evidente che le nuove tecnologie non possono che essere amiche della creatività...

domenica 6 marzo 2011

Bruno Angoletta (1889-1954)

Grafico e illustratore, pittore e fumettista, caricaturista e scenografo, creatore tra le altre cose della Medusa per l’omonima collana Mondadori e soprattutto del celebre Marmittone nel 1928 (in piena e roboante epica fascista) per il Corriere dei Piccoli, poi collaboratore di riviste letterarie (da NovellaLa Lettura) e umoristiche (dal Bertoldo al Candido di Guareschi), inventore di giochi e filastrocche, oltre che designer editoriale.

Impossibile sintetizzare in poche righe la classe, la vivacità e la modernità di “Ang” (come firmava le vignette satiriche), avanti trenta-quarant’anni rispetto alla cultura italiana del periodo – e scusate la parola cultura, di questi tempi potrebbe offendere qualche italiota – e capace di rappresentare “l'esatto indispensabile, narrato con segno chiaro e affettuoso, colorate con stile”.

Seppur assolutamente non esaustive, sul web valgono una visita la voce enciclopedica di Wikipedia e quella della Fondazione Fossati, appena meno scarne dell’olandese Lambiek e di SuperEva. Ma ci sono altri dettagli anche qua e , basta saper cercare.

Oltre a un vecchio volume Garzanti, è quasi indispensabile recuperare il benemerito catalogo della splendida mostra milanese Dalla A alla Ang di dieci anni fa, con ampi stralci disponibili in Rete grazie alla Fondazione Mondadori.

Nel fastidioso chiacchiericcio moderno, riprendere in mano le sue opere (perfino quelle pubblicitarie, come quella qui sopra del 1932 per la rivista Le Vie d’Italia del Touring Club) è un vero toccasana.

lunedì 28 febbraio 2011

Carlo Stanga (1966)

Già illustratore prima ancora di laurearsi in architettura al Politecnico della sua Milano (anche se vive lunghi periodi dell'anno a Berlino godendone dell'aria ispiratrice), può vantare opere in grado di suscitare, come ha ben sintetizzato Francesca Sassoli, “un leggero capogiro da sindrome di Stendhal per la bellezza e la minuzia” (qui accanto un bel Risorgimento da La Domenica di Repubblica dello scorso 20 febbraio): tra queste, Parigi e i suoi palazzi fin de siecle, la Barcellona di Gaudì, Milano sotto la volta della Galleria Vittorio Emanuele, la Fontana di Trevi a Roma...

Oltre al sito ufficiale e alla sua pagina Facebook, tracce di questo evidente discepolo dei maestri Saul Steinberg e Bruno Munari si trovano in più di uno spazio web, oltre che nelle produzioni delle maggiori case editrici e riviste italiane: De Agostini, Editrice La Scuola, McGraw-Hill, Io Donna, GQ...

I suoi disegni a china, realizzati con uno 0.1, “il Rapidograph che gli architetti usavano prima dell’avvento del computer” (che il Nostro usa solo per assemblare i palazzi che realizza separatamente a mano), si trovano in gallerie virtuali, un bel portfolio in pdf e tempo fa anche sullo storico “settimanale di resistenza umana” Cuore (1989-97) e nella comunicazione pubblicitaria della Swatch.

Omaggiato nell’estate 2009 da quattro mesi di esposizione del suo poster nella metropolitana di New York, ha partecipato a parecchie mostre collettive in Italia e all′estero (Milano, Torino, Parigi, Taipei...), concedendo alcune interviste, anche filmate. Ma come dice Umberto Eco sulla “geografia imperfetta” di Corto Maltese, “io non mi fido degli autori, che sovente mentono. Mi fido solo dei testi”. Scritti o disegnati, poco importa.

mercoledì 23 febbraio 2011

Gabriella Giandelli (1963)

Fumettista, illustratrice, sceneggiatrice ma anche regista (diplomata al Centro Tecnico Cinematografico della natìa Milano), attiva fin dal 1984 grazie ai suoi primi graphic novel sulla rivista Alter Alter, Frigidaire, ma anche la svizzera Strapazin, la francese L’Echo des Savanes, oltre a libri per editori come Coconino Press (da un paio d’anni in joint venture con Fandango Libri), Feltrinelli e minimum fax, Condè Nast, Vertige Graphic, Fantagraphics, nonché quotidiani e settimanali e case editrici come la Repubblica, il manifesto, Il Sole 24 Ore e Internazionale (del quale un libro raccoglie 60 immagini).

Oltre al sito ufficiale (da cui è tratta l'immagine qui sopra), in Rete si trovano sue schede biografiche per un paio di editori, ma non mancano affettuose segnalazioni di benemeriti appassionati con opportuno rilancio a più di una intervista.


Diversi siti rilanciano le sue esposizioni, tra cui una recente mostra a Udine. Il mese scorso ha inoltre presentato a Bologna la quarta e ultima parte della sua saga Interiorae, su cui dopo la terza vi segnaliamo un’interessante anteprima filmata.


Ad allargare ulteriormente il campo d’azione, e per le collane d’infanzia Mondadori ha creato il piccolo coniglio Milo, protagonista anche di una serie animata Rai, coprodotta dalla transalpina France 5. Ma la Nostra è anche designer: ha disegnato tappeti e tessuti per Alchimia e Memphis, oltre a oggetti per Alessi e Swatch. Perché la creatività non si riesce a ingabbiare neanche volendo...

sabato 19 febbraio 2011

Beppe Giacobbe (1953)

Forte di un indubbio talento (ideale per illustrare, come vedete qui accanto, l'Italia santa e peccatrice) unito alla frequentazione dell'Accademia di Belle Arti a Milano e la School of Visual Arts a New York, da oltre vent’anni vince premi in tutto il mondo (nel 2006 il Golden Award della rivista americana 3x3 per il miglior libro per bambini in USA) a volte anche come regista d’animazione.

Dal 2002 è regolarmente selezionato negli Annual of American Illustration e in quelli degli illustratori Italiani, oltre a pubblicare per Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Sperling & Kupfer, Longanesi (oltre che per libri e periodici in Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna) e dal 1989 quasi ogni giorno sul Corriere della Sera.

Oltre al sito ufficiale, sul web si trovano ampie schede come quella nel suo master d’illustrazione, a volte con alcuni suoi videoclip, più un portfolio qua e (sempre molto accattivanti) e segnalazioni intelligenti di editori e associazioni.

L'anno scorso ha avuto successo il “romanzo per immagini” e cortometraggio Il catalogo degli addii, editi dalla et al. (azienda chiamata proprio così... l’editoria è bella perché è varia), con tanto di booktrailer e mostra fino al prossimo 28 febbraio alla nuova Feltrinelli in Stazione Centrale a Milano, ma noi vi consigliamo il catalogo-antologia in 16 pagine liberamente scaricabili in formato pdf realizzato per il premio Bancarella 2007.

Come ha scritto lui stesso, “A tempo perso è scultore, riciclando legni e oggetti che trova nelle sue passeggiate”... e questo ce lo rende ancor più simpatico.

venerdì 11 febbraio 2011

Cinzia Leone (1954)

Fumettista (dai tempi di Alter Alter nel 1978, tra i fondatori del settimanale satirico Il Male e premiata con l'ambito Yellow Kid nel 1998), giornalista e art director per il mensile La Nuova Ecologia, Il Sole 24 ore e Il Riformista, columnist su periodici come Io Donna, Amica e New Politics, docente di “Tecniche di racconto, dal fumetto allo storyboard pubblicitario” al milanese Istituto Europeo di Design, direttrice della collana Diario Minimo per Memori, autrice di sigle e animazioni televisive.

Oggi che tutti (stra)parlano di “graphic novel” – etichetta amata dal marketing anglosassone per descrivere un “semplice” romanzo a fumetti – lei può già vantare da anni volumi come Il diamante dell'Haganah (Rizzoli / Milano Libri 1990), Gilda: Atelier David (Editori del Grifo 1989), Come conquistare le donne: Bestiario femminile illustrato (Franco Cosimo Panini 1999), oltre al recente romanzo “di parole” Liberabile: Storia di un uomo qualunque (Bompiani 2009) e alle collaborazioni Hotel Habanera (Editori del Grifo 1990) con Paolo Conte e Vincenzo Mollica, Quel fantastico treno: Fumetti d’autore sulla ferrovia (AdnKronos Libri 1992) insieme a Hugo Pratt, Guido Crepax, José Muñoz e Lorenzo Mattotti.


La sua creatura più famosa è Gilda (qui sopra nella sua immagine più famosa), ma la sua attività eclettica ha compreso anche un’estrosa storia per Diabolik da poco ristampata dall'arrembante Dada Editore, vignette per la Smemoranda dal 1995 e altri esempi di satira sempre accattivanti e che non rinunciano a essere sinuosi. È stata anche protagonista di una mostra a Positano lo scorso settembre, festeggiata da una serata di cui restano brevi testimonianze.


Oltre a sito e blog ufficiali, su Internet si trovano sue schede su Wikipedia, nella Fondazione Fossati e da Lambiek. Ma c’è anche una piccola “guida ai segreti romani” nel portale femminile di RCS e un’intervista per il suo esordio letterario.


In tempi in cui la volgarità viene esibita con orgoglio e sembra costituire un trend orribilmente capace di contaminare ogni ambito socio-politico, l’eleganza e la raffinatezza di autori come Cinzia Leone (da non confondersi con l’omonima attrice brillante...) ci mancano sempre di più.

sabato 5 febbraio 2011

Simona Mulazzani (1964)

Illustratrice di spessore e stile cangiante, ha illustrato una cinquantina di libri per ragazzi e ha collaborato con diverse riviste ed editori, pubblicando dal 1997 in Giappone, Francia e Stati Uniti (dove nel 2005 ha vinto la medaglia d’argento alla 47th Annual Exhibition Society of illustrators).
Sue opere sono visibili in spazi di editori e agenzie, oltre alle brevi animazioni realizzate con Gianluigi Toccafondo, in particolare La pista del 1991, che ha avuto una menzione speciale al festival di Annecy e un premio a Treviso 1992, seguita da Il criminale (1993) e lo spot Woman finding love (1993) per la Levi’s di Los Angeles.
Sono disponibili anche interviste e recensioni sulle sue opere recenti. Da segnalare anche una mostra del 2008 presentata da Guido Scarabottolo e un bell’esempio della sua arte.
Anche su di lei aspettiamo al più presto una bella monografia o almeno un catalogo di una mostra: le cose belle vanno custodite come un tesoro prezioso ma anche condivise per moltiplicarne l’efficacia e la conoscenza.