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lunedì 31 dicembre 2012

Sergio Toppi (1932-2012)

Purtroppo, segue da qui...

Lo scorso 21 agosto “il Maestro dei Maestri” se n’è andato. La definizione dell’amico editore Sergio Bonelli è tutt’altro che esagerata, vista l’enorme influenza anche internazionale avuta dall’artista milanese (basti citare Frank Miller, Walter Simonson e Howard Chaykin). Soltanto ora siamo riusciti a vincere la ritrosia nel realizzare il primo post “aggiuntivo” nella storia di questo blog, consolandoci con il piccolo omaggio di chiudere con lui un altro anno di schede informative offerte ai nostri lettori.

Oltre al seguitissimo blog di Luca Boschi (che, conoscendo le sue condizioni, negli ultimi giorni aveva intensificato i post su di lui), ne hanno parlato nell’immediato i siti Internet di suoi editori come la San Paolo Periodici in Italia e la Editions Mosquito di Michel Jans che l’ha fatto finalmente “scoprire” tra i grandi di sempre in Francia (e che gli ha dedicato una bellissima plaquette, da cui abbiamo tratto la commovente immagine d’apertura, realizzata nel 2006 per la clamorosa rentrée del Collezionista, suo unico personaggio “ricorrente”, in una quinta e conclusiva avventura).

Impossibile citare nella loro interezza il ricordo di tanti quotidiani, ma anche settimanali, nonché riviste on line e testate televisive, come di tanti colleghi scioccati dalla notizia in Italia come nel mondo. Aggiungiamo per amicizia il ricordo radiofonico del suo biografo Fabrizio Lo Bianco e il recente dossier del mensile specializzato Fumo di China.

Le sue ceneri sono state sparse sui monti dell’Alto Adige, ma le sue opere straordinarie continuano a volare in ogni parte del mondo (e lo faranno per molto tempo ancora). Siamo certi che, probabilmente già in questo 2013, il mondo della cultura gli organizzerà la prima mostra postuma... dopo una emozionante serata alla Triennale di Milano lo scorso 9 ottobre. Ma il suo ricordo e il suo esempio umano e professionale rimangono ogni giorno con noi insieme alle sue splendide tavole.

martedì 8 marzo 2011

Carla Ruffinelli (1922-1998)

Pittrice, illustratrice e anche disegnatrice di moda, frequenta l’Accademia Albertina di Torino ed è allieva di Felice Casorati.

Nel dopoguerra è una delle prime donne animatrici, lavorando al primissimo film animato italiano, La rosa di Bagdad (1949, diretto e prodotto da Anton Gino Domeneghini), mezzo secolo dopo adattato a fumetti proprio da lei stessa su il Giornalino.

Illustrando fin dall’inizio della sua carriera le maggiori opere di letteratura per ragazzi (comprese Pinocchio nel 1960 e 1967, Cuore nel 1968), stringe un legame fecondo con le Edizioni Paoline, che per cinquant’anni esatti pubblicano le sue delicate immagini (e per quasi trenta la sua rubrica brillante e intelligente “Io mi vesto così”) su Famiglia Cristiana, il cui direttore Leonardo Zega la saluta con un bel ricordo in occasione della sua dipartita terrena.

Su Internet si trova una sua scheda e diverse prove della sua arte. Qui sopra un’immagine ideale (per il volume paolino Forbici con fantasia del 1994), per salutare degnamente questo Martedì Grasso con festa della donna incorporata. Perché è di donne così che tutti hanno bisogno e i mass media dovrebbero interessarsi di raccontare.

sabato 5 febbraio 2011

Simona Mulazzani (1964)

Illustratrice di spessore e stile cangiante, ha illustrato una cinquantina di libri per ragazzi e ha collaborato con diverse riviste ed editori, pubblicando dal 1997 in Giappone, Francia e Stati Uniti (dove nel 2005 ha vinto la medaglia d’argento alla 47th Annual Exhibition Society of illustrators).
Sue opere sono visibili in spazi di editori e agenzie, oltre alle brevi animazioni realizzate con Gianluigi Toccafondo, in particolare La pista del 1991, che ha avuto una menzione speciale al festival di Annecy e un premio a Treviso 1992, seguita da Il criminale (1993) e lo spot Woman finding love (1993) per la Levi’s di Los Angeles.
Sono disponibili anche interviste e recensioni sulle sue opere recenti. Da segnalare anche una mostra del 2008 presentata da Guido Scarabottolo e un bell’esempio della sua arte.
Anche su di lei aspettiamo al più presto una bella monografia o almeno un catalogo di una mostra: le cose belle vanno custodite come un tesoro prezioso ma anche condivise per moltiplicarne l’efficacia e la conoscenza.

martedì 18 gennaio 2011

Emanuele Luzzati (1921-2007)

Illustratore, decoratore e ceramista, ma soprattutto scenografo e costumista, nonché autore di cinema d'animazione e teatro (qui accanto una sua Turandot del 1975). Un'altra eccellenza italiana nota in tutto il mondo e che, complice la sua longevità, si è visto riconosciuto in più forme il suo talento... non ultimo un multiforme museo dal 2001 nella sua Genova, dove nel 1975 ha fondato il Teatro della Tosse.

Nella sua carriera ha firmato oltre 500 scenografie per prosa, lirica e danza nei principali teatri italiani e stranieri (Scala compresa), scrivendo e illustrando decine di libri per l'infanzia, eseguendo pannelli, sbalzi e arazzi con architetti per arredi navali e locali pubblici.

Il web straripa di materiale su di lui, da Wikipedia, alla pagina Facebook, dalla Fondazione Fossati a WUZ e Interlinea. Sue serigrafie si trovano in edizioni d’arte e in gallerie virtuali, oltre a un vero e proprio festival che pochi mesi fa ha celebrato la sua arte, comprese celebri animazioni come La gazza ladra (1964) da Rossini e Il Flauto magico (1978) da Mozart. Il suo Pulcinella è da sempre il simbolo dei premi assegnati al festival Cartoons on the Bay.

Per chi vuol saperne di più, oltre al bel libro-intervista di Rita Cirio Dipingere il teatro su sessant'anni di scene e incontri, ci sono due belle interviste in tarda età, oltre a una mostra romana fino a marzo e all’uscita di un cofanetto con 3 dvd dalle sue opere d’animazione rossiniane. Perché la vera arte non muore mai.