Lo scorso 29 gennaio è scomparsa una delle artiste più attente a sviluppare nel pubblico un’attenzione selettiva stimolando la loro fantasia: siamo rimasti... senza parole! Perfin banale dirlo, sull’autrice di libri muti italiana più famosa, che come ha scritto Cristina Taglietti sul Corriere della Sera all’indomani della sua scomparsa, “Con un palloncino rosso rivoluzionò il mondo dell’illustrazione per bambini”. Lo ha ricordata anche il manifesto, spiegando come “Negli anni Sessanta con il marito Enzo inventò gli albi visuali, seguendo i ritmi della natura e le sue trasformazioni”.
Per avere meglio un’idea, si può vedere un filmato del suo libro Il palloncino rosso (oggi da Babalibri) in edizione spagnola e francese, che ha anche ispirato un cortometraggio animato di 50 secondi.
Un’opportuna raccolta di ricordi si trova qui, con affettuose testimonianze di Doppio Zero e Topipittori fra gli altri (compresa Giunti Scuola).
Mentre in Rete si trovano un bel profilo firmato Giulia Mirandola e riferimenti alla mostra (con splendido catalogo) “Iela Mari. Il mondo attraverso una lente” nel 2010-11, lo scorso 22 novembre la retrospettiva curata dall’associazione culturale Hamelin (che nell’occasione l’aveva intervistata) ha inaugurato la prima tappa giapponese all’Itabashi Art Museum di Tokyo fino al 12 gennaio 2015. L’ennesima occasione – all’estero – per (ri)scoprire il lavoro di un’eccellenza italiana, che ha profondamente segnato il percorso di chi lavora nell’illustrazione, l’editoria e la comunicazione.
Nel 1968 disse: “Vorrei attirare l’attenzione sulle forme in relazione al bombardamento delle immagini prodotte dalla televisione”. Un’attenzione che rimane tuttora valida.