martedì 28 dicembre 2010

Mario Pompei (1903-1958)

Un gigante assoluto, scelto non a caso dalla direttrice Paola Pallottino per l’esposizione d’esordio del Museo dell’Illustrazione nel 1993.

La sua scheda su Wikipedia e ancor meno quella della Fondazione Fossati (Lambiek nemmeno andrebbe citata) non riescono a rendere l’idea di che cos’altro avrebbe potuto inventare questo artista multimediale di proporzioni leonardesche, se non fosse stato stroncato da un infarto a 55 anni...


Tanto per dire, oltre che illustratore e scenografo (qui accanto una sua celebre copertina del 1921) fu costumista e commediografo, nonché ideatore di fiabe e fumetti, giocattoli e arredi (ispirati spesso a sue creature come Margheritina, il Prode Anselmo o Pinco Pallino), lavorando dal 1936 anche in radio (sono disponibili due audio restaurati, nonché la favola E Carotina diventò regina del 1952 su iTunes) e in trasmissioni televisive per ragazzi come la seminale La scatola magica (1955-56): tra i collaboratori figura una giovane Maria Perego, che quando inventerà Topo Gigio avrà di certo in mente il Gallo Gigio del suo maestro.


A lui sono stati dedicati L’altra faccia del pupazzetto, terzo volume della celebre collana Cento anni di illustratori (edito dalla Nuova Cappelli nel 1978 con introduzione di Ennio Zedda e ristampato con 12 cartoline da Stampa Alternativa / Nuovi Equilibri nel 1989) e una mostra con catalogo nel 1990 dai suoi bozzetti e figurini per la Parisina di Gabriele D’annunzio del 1926, esposti al Vittoriale lo scorso febbraio.


Lungo una carriera durata quarant'anni e conclusasi da oltre mezzo secolo, la sua raffinatezza non manca di stupire e soprattutto di emozionare anche all'inizio del nuovo millennio, per meglio affrontare la navigazione perigliosa di questi tempi.

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