giovedì 30 dicembre 2010

Sergio Toppi (1932)

Uno dei maggiori illustratori italiani di tutti i tempi, e non soltanto a livello europeo (qui a lato una copertina del 2002 per la francese Mosquito). La definizione può sembrare esagerata, ma è a tutti gli effetti veritiera, per un ex studente di medicina che grazie al cielo preferisce “ripiegare” prima come illustratore per UTET e Mondadori, poi come intercalatore allo Studio Pagot per gli spot d’animazione di Carosello, infine a pubblicare disegni e fumetti su riviste italiane e straniere, fino alle recenti “paginate” negli articoli della serie Visioni d’Italia per i 150 anni dell’unità nazionale sul Corriere della Sera.

Rispettato, premiato ed esposto in tutto il mondo, ispirando visibilmente con il suo stile inconfondibile autori dai nomi altisonanti (Frank Miller, Tom Palmer, Howard Chaykin e Walter Simonson...), come e più della collega di “Corrierino” Grazia Nidasio si è visto negli ultimi anni quasi sommerso da omaggi meritatissimi per un autore ammirevole anche dal lato umano. La sua scheda su Wikipedia è dignitosa, quella di Lambiek perfino corposa, insolitamente minuscola quella della Fondazione Fossati.

Gli appassionati conoscono già la “cronologia (quasi) completa” realizzata per Glamazonia dal suo biografo Fabrizio Lo Bianco, la sintesi su uBC e l’UltraSpecial. Il grosso pubblico l’ha probabilmente scoperto nel 2009 a BilBOlbul con una mostra, una splendida monografia, un convegno e diversi incontri con i lettori.

Nel web non mancano immagini che fanno capire in pochi minuti la potenza e la profondità di quest’uomo così minuscolo e gentile, oltre a interviste (anche filmate), e una lodevolissima iniziativa editoriale in edicola già da due mesi grazie al settimanale il Giornalino con cui collabora dal 1976, incantando giovani e adulti anche nei disegni per lo storico inserto didattico Conoscere Insieme. Si tratta di una ristampa ragionata dell’80% della sua produzione, a cavallo di continuo tra fumetto e illustrazione: un percorso su due binari paralleli a cui il “Maestro dei Maestri” (arguta definizione del suo coetaneo editore Sergio Bonelli, ricordata da Oreste del Buono nel 1991) non vuole giustamente rinunciare. E anche di questo gli siamo grati.

Purtroppo, prosegue qui...

2 commenti:

Roberto Zaghi ha detto...

Ho appena scoperto questo fantastico blog, complimenti!
Commento qui per sconfinata ammirazione verso il Maestro.

illustrAutori ha detto...

grazie a te Roberto e a presto!