venerdì 31 dicembre 2010

Colette Rosselli (1911-1996)

Scrittrice e pittrice italiana (anche se nata a Losanna), Colette Cacciapuoti nasce da un napoletano calvinista e un’inglese “orfana e dannunziana”, ereditando il nome dalla madrina, una signora francese molto nota nell’alta società. A 19 anni sposa un cugino dei fratelli Rosselli e dopo l’esordio da giornalista sportiva sul quotidiano L’Espresso diretto dal critico letterario Gualtieri di San Lazzaro, al secolo Giuseppe Papa (“da donna di pugilato non sapevo nulla, ma i miei articoli da tontolona piacquero”), nel 1941 inizia a scrivere e illustrare libri per bambini con Il primo libro di Susanna (qui accanto un’immagine), firmandosi Nicoletta e senza frontespizio né numerazione delle pagine. Il suo stile già modernissimo, ben lontano dal provincialismo e le leziosità dell’epoca, si mostra per vent’anni un raffinato miscuglio di poesia e sottile ironia, oltre a eleganti disegni su riviste come Vogue, Harper’s Bazaar e il prestigioso The New Yorker.

Nel 1953 diventa celebre per la rubrica “Saper vivere” per la rivista Grazia (ribattezzata “Vivere e convivere” dal 1978 su Gente), che Arnoldo Mondadori in persona le affida con lo pseudonimo Donna Letizia. Il successo è enorme e pluridecennale, fino all’improvvisa interruzione nell’ottobre 1984, a tempi ormai mutati (un’altra vittima illustre dei famigerati anni Ottanta). Come ha (ben) scritto Laura Laurenzi, “inventava prototipi come la signora Casachiesa e la signora Semprelesta, suggeriva un rimedio per ogni occasione, una formula magica per trarsi d’impaccio, una soluzione brillante per cadere miracolosamente in piedi. Invocava il buon gusto ancora prima del buon senso, sconsigliava alle signore di essere frivole, insegnava l’arte difficilissima della conversazione. E aveva ritmo”. Imperdibili anche i disegni per Il diario della Signorina Snob di Franca Valeri nel 1951 e oggi riedito da Lindau.

Dopo una Storia di Roma dell'amato Indro Montanelli, che sposa nel 1974 dopo 25 anni di convivenza (“M’invitò a pranzo, io dissi ‘meglio a cena’ e non ci lasciammo più”), stanca di essere l’illustratrice più sottopagata (come ha ben raccontato l’esperto Santo Alligo nel volume Colette Rosselli. Non solo “Donna Letizia”, per la Fondazione Montanelli-Bassi e sulla scomparsa rivista Wuz, le cui rubriche ha poi raccolto ed espanso nei Pittori di carta), concentra l’attività di illustratrice soprattutto ai suoi piacevolissimi libri di galateo e memorie.

La sua voce su Wikipedia è abbastanza completa, mentre incredibilmente la Fondazione Fossati nemmeno la riporta: ci si può rifare con gli articoli in occasione della sua scomparsa, in particolare quello di Antonio Troiano sul Corriere della Sera e Nello Ajello su la Repubblica, oltre ad alcuni scatti fotografici che ne mostrano la grazia anche in tarda età.

Come spiegò una volta, “A me piace l’umorismo, mi piace sorridere anche di me stessa, e trovo che sia un esercizio utilissimo considerare lucidamente i propri errori, non per moralismo, ma perché è l’unico modo per non invecchiare nell’amarezza, nell’acidità, inveendo contro il nostro prossimo o il nostro destino”.

A cent’anni dalla nascita, Colette Rosselli non ha perso un grammo della sua leggiadria, e anche grazie a questo blog è viva e lotta con noi. Buon 2011 a tutti!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

bella idea loris,
intendo il blog nel suo complesso, che mi sembra anche ben organizzato.
a presto,
ricambiamo gli auguri

marcello L

Anonimo ha detto...

blog bellissimo! Proprio qualche settimana fa ho trovato
su un banchetto la storia di Susanna a 6 euro e l'ho comprata alla mia piccola lettrice raffinata di 4 anni, che ne è rimasta incantata (finché
riusciamo a resistere all'omologazione e alla dittatura di winx e principesse
disneyane...)

Cristiana

artemisia comina ha detto...

è la seconda volta che cito questo blog sulla mia pagina FB Lo Scarabattolo dei felici incontri. Quindi saluto e ringrazio.